Cronaca

La biblioteca del Manin
intitolata a Pier Paolo Pasolini

Se il 2021 è stato l’anno dedicato alle celebrazioni per Dante Alighieri, il 2022 sarà ricordato per le molte iniziative, in Italia ma anche all’estero, avviate per celebrare Pier Paolo Pasolini, nato un secolo fa. Innumerevoli sono state conferenze, simposi, esposizioni, articoli di giornali e di riviste e di libri che si sono occupati del controverso intellettuale.

Tra i tanti, non si può non ricordare “PPP. Le piccole patrie di Pasolini” (La nave di Teseo, 2022) di Alessandro Gnocchi, direttore della pagina della cultura de “Il Giornale” che ha dedicato pagine interessanti al “Pasolini cremonese”. Gnocchi, peraltro, ha anche tenuto un’interessante ed appassionante conferenza nell’ambito di una manifestazione, dedicata al poeta di Bologna, organizzata dall’Associazione ex alunni del Liceo-ginnasio “D. Manin”, con la collaborazione dello stesso Liceo-ginnasio “D. Manin” di Cremona per la direzione della professoressa Renata Patria Rozzi, già insegnante di materie letterarie presso la suddetta scuola.

Al Manin questa mattina è stata intitolata ufficialmente la biblioteca della scuola a Pier Paolo Pasolini alla presenza di Luca Burgazzi, assessore alla cultura del Comune di Cremona. L’iniziativa, fortemente voluta dalla dirigente scolastica Maria Grazia Nolli e dalla professoressa Barbara Zagni, insegnante di filosofia e storia al liceo, rende omaggio a Pasolini che fu studente proprio nel liceo-ginnasio cremonese.

Ospiti dell’evento, Alessandro Gnocchi, il critico d’arte collaboratore della “Fondazione Magnani Rocca” Mauro Carrera, lo studioso delle avanguardie del ‘900 Guido Andrea Pautasso e Alessandro Zontini, ex alunno del Manin.

Alle 18.00, nella sala conferenze della “Società Filodrammatica Cremonese”, in piazza Filodrammatici n. 4, presentazione dell’ultimo libro di Claudio Siniscalchi, “Teorema sessantottino. Pier Paolo Pasolini alla XXIX Mostra del cinema di Venezia” (Ardente, 2022), con la prefazione di Gnocchi.

Il volume è un imperdibile saggio dedicato alla passione pasoliniana per la cinematografia, affrontando però il problema del cinema inteso come evento e fenomeno politico e sociale. Nella prefazione al libro di Siniscalchi, Gnocchi precisa che l’autore, partendo dalla disamina dei film di Pasolini legati a tematiche religiose, ragiona del rapporto controverso tra l’intellettuale e il mondo cattolico mettendo in discussione proprio il suo ruolo di credente sui generis e, soprattutto, indagando sul personale rapporto instaurato con il sacro e la fede cattolica.

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