Economia

Piena attività al porto di Cremona
In ottobre quattro trasporti eccezionali

“Il porto di Cremona conferma la propria vocazione ad essere nodo logistico trimodale (strada, ferro, acqua) per la movimentazione delle merci. In particolare è punto di riferimento quale terminal privilegiato per i trasporti eccezionali provenienti destinati all’area milanese e al nord della Lombardia”. Lo afferma il Presidente della Provincia di Cremona, Paolo Mirko Signoroni, facendo il resoconto della piena ripresa di operatività dell’infrastruttura cremonese.

“Dal porto i carichi partono e percorrendo il fiume Po e poi il canale Fissero-Tartaro Canal Bianco, arrivano a Venezia o ad altri porti dell’Adriatico per essere imbarcati sulle navi marittime e raggiungere le proprie destinazioni in tutti i continenti.
Nonostante le difficoltà della navigazione sul fiume Po per l’eccezionale siccità di questo periodo, appena le condizioni minime di pescaggio l’hanno consentito, e risolte alcune criticità di accesso al porto, grazie alla collaborazione tra gli uffici della Provincia e dell’AIPO, sono ripresi i traffici per questa tipologia di merci.
Stiamo parlando di merci speciali dal grande valore e dall’impatto economico significativo dato che la loro destinazione finale è molto spesso orientata allo sviluppo del sistema energetico e infrastrutturale del paese”.

Ha proseguito Signoroni: “La collocazione del porto di Cremona a ridosso delle zone dove queste merci vengono prodotte o destinate, il collegamento dell’infrastruttura ad una rete viaria senza particolari ostacoli, fanno di Cremona la loro base logistica privilegiata, tanto da far sì che la Fagioli s.p.a., leader mondiale nel campo della logistica dei carichi eccezionali, abbia scelto il porto di Cremona come proprio terminal.
Grazie alla Fagioli spa il nostro porto è diventato l’infrastruttura di riferimento per questa tipologia di trasporto, con notevoli benefici per il traffico, l’usura del manto stradale e l’inquinamento atmosferico”.

Nel mese di ottobre il porto di Cremona è diventato il centro del mondo Fagioli. Ben quattro convogli eccezionali, di cui uno lungo circa 100 metri, sono arrivati e partiti dal porto di Cremona.

“Il 15 ottobre – afferma il presidente  – un generatore di 338 tonnellate destinato alla centrale di produzione di Tavazzano (LO), è giunto al porto di Cremona dopo essere partito via nave da Genova. La nave ha circumnavigato l’intera penisola fino al porto di Marghera, qui il generatore è stato trasbordato su chiatta ed ha raggiunto Cremona. Successivamente è stato trasferito, tramite sollevatore portuale, sul convoglio stradale per raggiungere la centrale di Tavazzano. Questo trasporto è parte di un progetto di importanza strategica nazionale in ambito energetico che vede coinvolta ENEL Produzione ed Ansaldo Energia.
Il 26 Ottobre, il nucleo di un trasformatore pesante 135 tonnellate prodotto per conto di Hitachi Energy è stato trasferito da Legnano (MI) al porto di Cremona per poi raggiungere Ferrara per le acque interne. Il 31 Ottobre altri due carichi imponenti sono stati imbarcati sulla medesima chiatta destinata a Marghera: un anello dal peso di 117,2 tonnellate proveniente da Rho per il cliente tedesco Kahl&Jansen e un forno inceneritore dal peso di 160 tonnellate con destinazione finale Stati Uniti, per il cliente Fema Engineering srl”.
Si  tratta prevalentemente di manufatti di carpenteria metallica di grandi dimensioni, spesso di notevole peso specifico (come bruciatori e trasformatori), che incontrano, proprio per queste loro caratteristiche, divieti o notevoli limitazioni sulla viabilità ordinaria ed impossibilità di circolazione sulla rete ferroviaria, per i quali la via acqua può rappresentare l’unica modalità di trasporto. Inoltre, il limitato pescaggio richiesto dalle chiatte consente di navigare per quasi tutti i periodi dell’anno.

“Ci sono tutte le condizioni – conclude Signoroni – perché il trasporto fluviale, almeno per questa tipologia merceologica, possa ulteriormente svilupparsi nell’immediato futuro e comunque si auspica che i già previsti interventi di Aipo lungo il corso del fiume possano favorire la navigazione per altre tipologie merceologiche”.

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