Cronaca

Mosca: la procura ha impugnato
l'assoluzione. Depositato ricorso

Mosca e i suoi legali

La procura di Brescia ha ufficialmente depositato il ricorso in Appello contro la decisione emessa lo scorso primo luglio dalla Corte d’Assise che aveva assolto con formula piena Carlo Mosca, 49 anni, originario di Persico Dosimo, ex primario del pronto soccorso dell’ospedale di Montichiari, oggi al 118 degli Spedali Civili di Brescia, accusato di omicidio volontario plurimo per aver iniettato a tre degenti malati di Covid, Succinilcolina e Propofol, farmaci incompatibili in assenza di intubazione, e letali in quanto inducono il blocco dei muscoli e l’arresto respiratorio.

Il pm Federica Ceschi, che per Mosca aveva chiesto la condanna a 24 anni di reclusione per i decessi di Natale Bassi, 61 anni, di Ghedi, e di Angelo Paletti, 79 anni, di Calvisano, e l’assoluzione per la morte di Ernesto Nicolosi, 87enne di Carpenedolo, ha dunque impugnato la sentenza e ora spera nel nuovo giudizio. Il pm aveva creduto alle accuse mosse all’ex primario da parte dei due infermieri Michele Rigo e Massimo Bonettini, ma nel corso del processo medici e colleghi li hanno smentiti, e la Corte, oltre ad assolvere l’imputato, aveva disposto per entrambi la trasmissione degli atti alla procura con l’ipotesi di reato di calunnia.

Proprio sulle “false accuse rivolte al dottor Mosca” si concentrano i passaggi più salienti della motivazione della sentenza, che parla di “equivoci” fra la Morfina e la Succinilcolina, e di “tesi, supposizioni e sospetti” come “linfa vitale che ha cristallizzato un’accusa calunniosa di omicidio”.

Sara Pizzorni

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