Cronaca

La Vigilanza sui parcheggi finisce in bagarre
FI: "Trattativa con Saba sia resa pubblica"

foto SESSA

La minoranza di Forza Italia in Comune a Cremona chiede che venga tolto il sigillo della riservatezza alla trattativa che l’ente locale ha in corso dal 2018 con Saba, gestore del parcheggio di piazza Marconi. La richiesta ha monopolizzato gran parte del dibattito di giovedi nella commissione  di Vigilanza presieduta da Simona Sommi e richiesta dopo che nello scorso consiglio comunale è stato approvato il contratto di servizio con Aem per la gestione dei parcheggi per i prossimi 30 anni.

Molto duri i toni dei rappresentanti di Forza Italia Fasani e Malvezzi, a cominciare dal tema della pianificazione, che a loro dire è inesistente: “Agite con un approccio disordinato – così Malvezzi rivolto all’assessore Simona Pasquali –  approssimativo e poco chiaro. Il piano della sosta e dei parcheggi l’amministrazione non ce l’ha. L’ultimo risale al 1999, il Piano della mobilità sostenibile (Pums) non è lo strumento idoneo a costruire la strategia su sosta e parcheggi”. Criticate le scelte di nuovi parcheggi nell’area ex Lucchini di via Mantova, o  quello a pagamento di via del  Macello, sempre vuoto.


Ma è stato appunto  l’accenno a Saba che ha scatenato la discussione: “Non si può concepire la politica della sosta se manca Saba. Quale è lo stato della trattativa?  Quale è lo sbilancio nell’equilibrio economico-finanziario del parcheggio di piazza  Marconi?” Da qui la richiesta che vengano portati alla luce i dati economici della trattativa con Saba (quanto rendono i  posti auto interrati, quanto quelli in superficie, ecc,)  richiesta a cui ha opposto un secco no l’assessore Pasquali: “Non mi prendo la responsabilità di rendere pubblica una trattativa con il rischio di danneggiare l’ente”, ha detto. “Scrivete al segretario comunale e chiedete una seduta di commissione a porte chiuse”.

Sono passati quattro anni da quando l’amministrazione Galimberti ha rescisso il contratto con Saba, un contratto che costringe il Comune a pagare la differenza tra i ricavi  attuali e quanto la società avrebbe incassato se il parcheggio fosse stato costruito secondo i patti originari del project financing, sballati a seguito dei tanti imprevisti insorti durante gli scavi: dai reperti archeologici, alle problematiche dei garage del condominio adiacente, alla falda acquifera.

Pasquali ha ripercorso le tappe della vicenda, senza negare che il problema Saba sia cruciale per arrivare all’obiettivo di Aem gestore unico dei parcheggi cittadini: “L’ultima documentazione ricevuta da Saba relativa al Piano economico finanziario risale al 2020. Le modifiche principali  al contratto originario sono avvenute nel 2006, 2010, 2011 e nel primo semestre 2014 (atti aggiuntivi) ed hanno ulteriormente aggravato la situazione. Si è cominciato con un allungamento della convenzione nel primo riequilibrio, poi si sono concessi sempre più posti blu a raso. Arriviamo al 2014, con il prolungamento della concessione fino al 2047. Da lì si è cercato di capire se la clausola di riequilibrio può essere ridiscussa”.

“E’ stato durante l’amministrazione Perri (centrodestra, ndr) che venne siglato un contratto molto svantaggioso per l’amministrazione”, ha aggiunto il capogruppo Pd Roberto Poli, subito rintuzzato da Malvezzi: “Tutta la vicenda Saba nasce con Bodini (centrosinistra, ndr),  l’intervento era stato sconsigliato da Sovrintendenza, la situazione che avevamo ereditato era disastrosa, la città era prostrata da 8 anni di buco in piazza Marconi. Proprio perchè la  situazione non è facile, è il caso di confrontarci adesso, parlando anche di numeri”.

La piega tutta politica della discussione ha impedito ad Aem, presente con il presidente Massimo Siboni, il d.g. Marco Pagliarini e il dirigente Carlo Mancini, di illustrare invece i dati dei propri parcheggi: solo il tempo per accennare a una situazione non rosea, con la previsione per quest’anno di uno sbilancio in negativo di 41mila euro tra costi e ricavi. Prima della pandemia gli incassi superavano il milione e 200 mila euro l’anno; oggi si fermano a 980mila.

Rimandati ad una prossima Vigilanza anche gli interventi  di Redas Engeneering (collegato in remoto), per l’aggiornamento sullo studio della sosta nel comparto Cadore – Giordano; dell’Agenzia per il Tpl Cremona – Mantova (invitata e non intervenuta); mentre resta del tutto improbabile la presenza del convitato di pietra, Saba. gbiagi

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