Fratelli d'Italia ora punta alla poltrona
di sindaco. La Lega incassa, Pd caustico
I commenti al terremoto in Consiglio comunale. Mirko Poli (segretario cittadino Lega): "Sono rincresciuto, si è trattato di una scelta personale, ma la Lega non intende leccarsi le ferite. Andiamo avanti a testa alta a prescindere dalle scelte degli altri". Roberto Poli (Pd): "Dopo settimane di trattative nel chiuso delle stanze di partito e con parallela imbarazzante assenza in Consiglio Comunale arriva il previsto e triste epilogo la corsa sul carro del vincitore. Cambi di casacca che sono frutto di evidenti scelte opportunistiche"
Con l’ingresso nel gruppo consigliare di Fratelli d’Italia dei consiglieri Zagni, Chiodelli (ex Lega) e Burgazzi (ex Lega, poi Misto), il partito di Giorgia Meloni diventa primo partito del centro destra in città, non solo nei voti ma anche in Salone dei Quadri.
“Diventiamo oggi il primo gruppo della minoranza pronto a strutturarsi e a diventare il perno su cui cambiare finalmente maggioranza in questa città” ha detto in apertura, questa mattina a SpazioComune, il segretario cittadino Luca Grignani. “Alle ultime politiche abbiamo portato a Roma un nostro senatore, Renato Ancorotti, probabilmente la prossima primavera avremo un consigliere regionale di Fratelli d’Italia e tra due anni, grazie anche al lavoro dei cinque consiglieri comunali, saremo pronti per esprimere una candidatura adeguata per vincere in Comune. Il punto è avere con noi persone che hanno voglia di lavorare per questa città e per concretizzare il programma che faremo. tenendo presente che siamo sempre nell’ottica di un lavoro di coalizione”.
Alessandro Zagni aveva ottenuto 1134 voti personali nel 2019, mentre Burgazzi a quel tempo era segretario cittadino del Carroccio. “Vivo del mio stipendio, non faccio il politico di professione – ha spiegato – ma sono pienamente nel tessuto della città e mi rendo conto dei problemi che ci sono. Incontro i cittadini e tanti mi chiedono di non commettere per le prossime comunali l’errore di tre anni fa, quando il candidato sindaco del centrodestra a Cremona venne imposto da Milano”.
E la scelta cadde, come i cremonesi ricorderanno, su Carlo Malvezzi (Forza Italia).
“Purtroppo – ha insistito Zagni – se oggi non fossimo qui per cambiare le cose anche nel 2024 avremmo visto lo stesso copione, perché la Lega è la stessa di allora e subisce le scelte dettate da Milano, il partito non ha la forza di difendere sul territorio la volontà dei cittadini cremonesi, che hanno il diritto di indicare il proprio candidato sindaco. L’unica forza del centro destra che ha il coraggio di cambiare le cose è Fratelli d’Italia: Giorgia Meloni sta cambiando l’Italia, è il momento di rilanciare anche Cremona”.
Zagni replica anche alle critiche che sono arrivate già questa mattina sui social appena uscita la notizia: “Ci prepariamo al 2024 con un gruppo compatto e una forza che proporrà e difenderà sul tavolo regionale il nome del futuro candidato sindaco di centro destra, senza cadere nelle logiche assurde delle ultime elezioni che hanno sconfessato le scelte del territorio. I cittadini cremonesi sceglieranno il proprio candidato. Parte il progetto Cremona 2024 e Fratelli d’Italia con il nostro ingresso avrà la forza per coordinare questo progetto. A chi mi dice che salgo sul carro del vincitore, rispondo che faccio politica per la città e non per lo stipendio. Ero in Lega quando avevamo il 3,5% e non me ne sono andato allora. Qui si tratta di fare una scelta per il futuro di Cremona”.
Roberto Chiodelli ha spiegato che non c’è mai stato alcun problema con il gruppo della Lega in consiglio comunale. “Partiamo con questa nuova avventura che può fare solo il bene di questa città. – ha detto Chiodelli – Fratelli d’Italia rispecchia al meglio i miei ideali politici e anche di quelli che mi hanno votato. Darò il massimo impegno perchè Cremona volti finalmente pagina”.
Pietro Burgazzi, ex segretario cittadino della Lega, transitato nel gruppo misto prima di approdare oggi a Fratelli d’Italia, ha ricordato i suoi trent’anni di militanza nella Lega, con Bossi, poi come segretario del SinPa, il sindacato padano e poi il rapporto con Alessandro Zagni che doveva essere il candidato sindaco del centrodestra. “Ora in consiglio, con la guida di Ventura – ha detto Burgazzi – ci occuperemo sempre di più dei tanti problemi di Cremona a cui l’attuale amministrazione non è in grado di dare risposte”.
Marcello Ventura, capogruppo di Fdi in consiglio comunale, ha ribadito la soddisfazione di vedere arrivare tre consiglieri comunali di valore, pronti a dare battaglia anche in vista del 2024, così come Beppe Arena ha salutato con piacere l’ingresso dei suoi ex compagni di partito nelle file della Lega.
Ora si apre la partita delle commissioni: la Presidenza della Vigilanza dovrebbe rimanere appannaggio della Lega, che come gruppo consigliare ormai potrà contare solo su Simona Sommi e Alessandro Fanti. Sommi che ormai da mesi faceva le veci di capogruppo date le assenze di Zagni e che non era stata avvisata della conferenza stampa di questa mattina.
C’era stato invece un colloquio qualche giorno prima tra Zagni e Mirko Poli, segretario cittadino della Lega. “Ma non mi aveva detto quando e dove sarebbe uscito con una conferenza stampa”, ci dice. “Sono rincresciuto, si è trattato di una scelta personale, ma la Lega non intende leccarsi le ferite. Andiamo avanti a testa alta a prescindere dalle scelte degli altri”. Evidente che il partito fosse perfettamente consapevole che qualcosa non andava: “Personalmente Chiodelli non l’ho mai visto in sezione. E’ un anno che non si tessera. Posso solo dire che queste persone sono state elette con i voti della Lega. Capisco le scelte personali, ma io ho sempre cercato di essere inclusivo. La sezione di Cremona è ripartita da un po’ di tempo con un passo diverso, siamo arrivati primi in Lombardia con la campagna referendaria (condotta insieme ai Radicali, ndr). Sappiamo che stiamo pagando lo scotto di essere rimasti al Governo per un senso di responsabilità, non potevamo lasciare campo libero a forze politiche che avrebbero fatto danni.
“Non dirò mai che Zagni è saltato sul carro del vincitore”, conclude Poli. “Anche noi siamo passati dal 3% al 30% in passato. E’ chiaro che dobbiamo rimanere quella forza di centrodestra che farà la differenza”.
“Dopo settimane di trattative nel chiuso delle stanze di partito e con parallela imbarazzante assenza in Consiglio Comunale arriva il previsto e triste epilogo la corsa sul carro del vincitore”, è invece il commento di Roberto Poli, capogruppo Pd. “Si completa così l’esodo dalla Lega che dall’inizio della consigliatura perde quattro consiglieri su sei, compreso il suo capogruppo.
Cambi di casacca che sono frutto di evidenti scelte opportunistiche. Come testimoniano le lunghe trattative che hanno preceduto la decisione. Trattative che non riguardavano i temi amministrativi e i problemi dei cittadini cremonesi . Ma che hanno a che fare con candidature, posizionamenti e poltrone. Spettacolo che serve solo ad allontanare i cittadini dalla politica e che serve solo, forse, agli interessi dei protagonisti, certo non a quello della città.
E dietro tale smottamento si leggono ancora molto chiaramente le faide che caratterizzano li centrodestra locale sin dall’inizio della consigliatura. In realtà iniziate ancor prima con la lotta per la candidatura a Sindaco tra Zagni e Malvezzi. Ferita ancora aperta come emerge dalle primissime dichiarazioni di Zagni in versione fiamma tricolore.
È così possiamo facilmente prevedere nuove puntate di scontri interni e personalismi che continueranno a caratterizzare le mosse del centrodestra cremonese”. gbiagi