Cronaca

Allevamenti intensivi inquinanti:
Cremona detiene la maglia nera

Cremona, insieme a Brescia e Mantova, risulta essere la provincia con la concentrazione più elevata d’Italia di emissioni di ammoniaca. Lo rileva un’analisi pubblicata da Greenpeace, che si è basata sull’elenco degli allevamenti soggetti a monitoraggio del Registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti, che nel 2020 ha superato il valore soglia di 10 tonnellate di emissioni, incrociato con gli elenchi dei beneficiari dei fondi della Politica Agricola Comune e del Registro Imprese per mostrare che chi inquina riceve anche fondi pubblici.

D’altra parte nella nostra provincia e in quelle vicine di Brescia e Mantova sorgono ben 373 allevamenti intensivi su un totale di 462 in Lombardia rispetto agli 894 di tutta Italia: si tratta di aziende con più di 40mila polli, 2000 maiali e 750 scrofe, che sono i maggiori responsabili di emissioni nell’aria di ammoniaca, composto dell’azoto contenuto nei reflui zootecnici e nei liquami usati come fertilizzanti nei terreni agricoli. Una sostanza importante nel ciclo naturale, ma pericolosa quando viene liberata nell’atmosfera e si combina con ossidi di azoto e zolfo, generando le polveri fini, che hanno un impatto sulla salute delle persone se soggette a esposizione prolungata.

Le strutture zootecniche sono state geolocalizzate in una mappa interattiva online nella quale le tre province hanno la più elevata concentrazione di emissioni di ammoniaca: 9.095 tonnellate, il 78% del totale lombardo. Il primato spetta alla provincia di Cremona, con 3.301 tonnellate. 

Secondo l’indagine di Greenpeace, “gli allevamenti intensivi sono la seconda causa di formazione del particolato fine in Italia e generano quasi il 17% di pm 2,5, più del settore industriale, pari al 10%”.

L’organizzazione non governativa ambientalista chiede che vengano ridotti i finanziamenti e che il problema delle emissioni di ammoniaca venga affrontato “non solo attraverso soluzioni tecnologiche”, ma anche fissando “obiettivi di riduzione del numero e della densità dei capi allevati”.

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