Cronaca

Il "giallo" dello Stradivari Lauterbach,
tornato alla luce dopo 80 anni

Un violino Stradivari analogo al Lauterbach (foto: Corriere della Sera)

E’ uno dei tanti “gialli” che contribuiscono al  fascino attorno agli strumenti realizzati da Antonio Stradivari. Parliamo del ritrovamento di uno dei pochi violini (26 su 600 repertoriati) identificati con il nome del proprietario o del musicista che lo suonò, il “Lauterbach”, strumento realizzato dal maestro cremonese nel 1719, di cui si erano perse le tracce dopo la II guerra mondiale e che oggi si troverebbe in Francia.

Ad esso ha dedicato una lunga inchiesta il Parisien, ripresa oggi dal Corriere della Sera. In breve, l’attuale proprietaria, che resta coperta dall’anonimato, ha chiesto a un’avvocatessa specializzata nella restituzione delle opere d’arte trafugate, di ripercorrere i vari passaggi di mano dello strumento, il cui valore si aggira attorno ai 15,3 milioni di dollari, vista la quotazione che uno ad esso analogo ha ottenuto ad un’asta tenutasi il 9 giugno a New York.

Le ricerche hanno portato il legale a Varsavia, dove il Lauterbach si trovava (nel Museo Nazionale), fino al 1944 quando venne trafugato dai nazisti. L’ultimo documento che ne certifica la proprietà tuttavia risale al 1901, si tratta di un atto d’acquisto da parte dell’industriale e mecenate polacco Henrick Grohman. Ma il suo testamento, aperto nel 1936, non ne fa menzione: solo poco dopo, i suoi eredi parlarono di un progetto di donazione al museo di Varsavia, affinchè potesse essere suonato da giovani musicisti. Progetto che non verificò mai a causa dell’inazione della Polonia da parte dei tedeschi.

La permanenza del violino al museo dunque sarebbe da configurarsi come un deposito più che una donazione e questo favorirebbe la persona che oggi ne è venuta in possesso. Che avrebbe così la possibilità di rimetterlo nel circuito musicale consentendo di farne godere nuovamente il suono.

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