Cronaca

"Un giorno dopo l'altro": il libro
di Massimo, malato di sclerosi

“Un giorno dopo l’altro” non è solo la celebre canzone che fece da sigla agli sceneggiati del commissario Maigret, ma è anche il titolo del libro, non di genere giallo e ancora in cerca di autore, di Massimo Attesti, 62 anni, una vita a scattare e sviluppare fotografie in tempi in cui il digitale non aveva ancora rivoluzionato la nostra quotidianità, e da anni malato di sclerosi multipla.

Un romanzo autobiografico, se così lo si vuole definire, ambientato nel 2020, in parte inventato, in parte no, scritto interamente durante la sua permanenza in una stanza al primo piano di Fondazione Sospiro, dove vive da qualche anno con la mamma Mirella. E che un giorno dopo l’altro racconta le vicissitudini di un giovane uomo, che si chiama Emanuele, che all’età di 32 anni è risultato positivo al Covid.

Nella storia, protagonista è anche un’infermiera dagli occhi blu, e dai cui occhi Emanuele resta affascinato, ma è troppo timido per chiederle di uscire. E allora ci pensa Matteo. Lei accetterà o no? Non lo sappiamo, è scritto nel libro.

Simone Bacchetta

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