Cronaca

I Samaritan’s Purse tornano in Italia:
"Cremona non vi dimenticherà mai"

“È ancora vivissimo il ricordo dell’arrivo dei Samaritan’s Purse a Cremona, quel 17 marzo del 2020, in piena emergenza Covid-19. L’ospedale da campo, realizzato in tempi record con l’aiuto della protezione civile e del corpo dell’aeronautica militare, diventava operativo solo tre giorni dopo, il 20 marzo, con 68 posti letto tra terapia intensiva (8) e pre-intensiva (60), e oltre 60 operatori tra medici e infermieri. In quel momento, l’Ospedale della città stava affrontando una situazione critica inimmaginabile e il supporto professionale e umano dei Samaritan’s è stato indispensabile per superare quella fase e tornare verso la normalità. Durante i 50 giorni della loro permanenza, i Samaritan’s avevano assistito oltre 280 pazienti colpiti dal Coronavirus, lavorando assiduamente insieme ai professionisti dell’Ospedale di Cremona.Il giorno della partenza, il 10 maggio 2020, li salutavamo nel piazzale dell’ospedale sulle note della canzone di John Denver “Take me home, country roads” per accompagnarli nel rientro a casa. Rinnovo quindi i ringraziamenti fatti allora a Kelly Suter, Direttore Sanitario dei Samaritan’s Purse e a tutto il team che ha operato a Cremona. Il loro ritorno in Italia oggi è segno di un legame che non si potrà mai spezzare” con queste parole Giuseppe Rossi, direttore generale dell’Asst di Cremona ha ringraziato venerdi 28 settembre a Milano Franklin Graham, presidente della Samaritan’s Purse e presidente della Billy Graham Evangelistic Association, che opera per annunciare al mondo la Buona Notizia di Gesù Cristo. Quando nel marzo del 2020 Cremona era l’epicentro della pandemia, e si trovava paralizzata dal coronavirus, Franklin Graham non esitò a intervenire, portando a Cremona un ospedale da campo da 68 letti e il suo intero Team specializzato in Assistenza a Catastrofi e Calamità.

 

Durante il tanto atteso incontro di venerdì, medici ed infermieri della Samartan’s Purse hanno rivisto sia alcuni pazienti che avevano trattato nell’ospedale da campo a Cremona, sia alcuni medici dell’ospedale con cui lavorarono gomito a gomito quando la Lombardia si trovava paralizzata dalla pandemia del 2020. Erano passati due anni e mezzo da quando la dott.ssa Julie McKay aveva visto Claudio Ruggeri, un paziente che aveva rischiato di morire a causa della polmonite da COVID-19, e nel momento in cui si sono rivisti venerdì sono stati sopraffatti dall’emozione. “Claudio ha ricevuto un miracolo stupendo,” ha spiegato la dott.ssa Julie. Un giorno, quando il suo ossigeno aveva raggiunto livelli drammaticamente scarsi e sembrava che non dovesse sopravvivere alla nottata, lei ha chiesto a credenti in tutto il mondo di pregare per lui. Il giorno successivo, al suo rientro in ospedale, lo ha trovato seduto sul letto, con un debole sorriso in volto. “Sapevamo che Dio aveva soffiato il suo alito di vita nei polmoni di Claudio e che la sua guarigione aveva avuto inizio. Vogliamo dare tutta la gloria a Dio, sapendo che Gesù Cristo ha portato speranza in una situazione davvero disperata.”

Mentre la Dott.ssa Julie gli teneva la mano, Claudio ha ricordato, “Non ci sono parole per esprimere ciò che ho visto. Nel bel mezzo di una tragedia, ho visto persone servire 24 ore al giorno, con gioia ed entusiasmo. Da quell’ospedale e da quella tenda si esce con una diversa prospettiva sulla vita, un altro modo di vedere la vita.” Il 29 Ottobre Franklin Graham sarà ancora a Milano per condividere un messaggio di speranza al Noi Festival. L’evento, aperto a tutti e con musica dal vivo per le famiglie, avrà inizio alle 18:30 al Mediolanum Forum di Assago. Il Festival è un’iniziativa della Billy Graham Evangelistic Association (BGEA) e sarà un evento di portata storica, il primo di questo genere in Italia. Mai prima d’ora più di 500 chiese evangeliche si erano riunite e hanno lavorato insieme fianco a fianco in questo modo per condividere il Vangelo. Fband

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