Cronaca

Siderurgia tra scommessa green
e urgenza risparmio energetico

Fotoservizio Francesco Sessa

“Le grandi industrie siderurgiche sono spesso bollate come inquinanti, ma la narrazione molte volte non corrisponde a realtà”: con queste parole Mirko Dolzadelli, segretario generale della Fim Cisl Lombardia, ha aperto l’incontro dal titolo “La siderurgia lombarda: capire il presente per forgiare il futuro”, svoltosi al campus di Santa Monica dell’Università Cattolica. “Si tratta di un settore trainante per il Paese, ed è caratterizzato da una forte trasformazione. Esso rappresenta un mondo di opportunità per sviluppo e crescita del paese. Si parla anche di transizione energetica: la siderurgia è uno dei settori più fortemente impattato. Un impatto che,  se guidato, può essere positivo e generatore di un nuovo modello di sviluppo sostenibile legato al green, al sociale e alla crescita occupazionale. Solo costruiendo reti e ponti invece che muri possiamo dare un contributo costruttivo alla nostra nazione, nell’interesse comune di lavoratori e aziende”.

L’incontro è entrato nel vivo con la relazione del professor Francesco Timpano, docente dell’università Cattolica di Cremona, che ha evidenziato “Siamo in una fase in cui le politiche europee stanno investendo nel settore siderurgico attraverso due canali: quello del green deel e gli interventi che si stanno facendo sul fronte energetico. Molto importanti per un settore che deve mantenere la propria competitività a livello mondiale. Il futuro passa dalla decarbonizzazione del settore. Per questo si sta lavorando sulle tecnologie, ma è una questione aperta, che necessita di finanziamenti”.

Preoccupazioni che si riflettono anche sul mondo sindacale, come evidenzia Roberto Benaglia, segretario generale della Fim Cisl nazionale): “La siderurgia è molto forte nel nord del Paese. In questi anni ha goduto un’importante fase di crescita, ma è anche il settore che è maggormente impattato dalle grandi criticità del momento economico, uno su tutti il costo dell’energia. I costi sono esplosi e ci sono persone che hanno costi dell’energia più elevati del costo del lavoro”.

Per questo è importante agire anche a livello sindacale: “Stiamo negoziando sistemi di flessibilità degli orari per rendere tutto sostenibile, ma abbiamo bisogno che in questo Paese si riprenda in mano il tema della politica industriale” continua Benaglia. Importanti, a questo proposito, sono le richieste al Governo neo insediato. “Vogliamo indirizzare le scelte che vanno fatte per sostenere e rendere forte questa importante filiera, che crea importanti posti di lavoro e dà buoni salari, in un momento in cui l’economia italiana ha bisogno di ripartire. Bisogna lavorare al sostegno dei costi emergetici: il Governo deve prorogare il credito di imposta che ha permesso alle aziende energivore di avere dei costi più cointenuti. Non solo, cè il tema dell’approvviginonamento, su cui questo Paese deve mettere in campo scelte più radicali, mentre a livello europeo è necessario stabilizzare i prezzi. Infine, bisogna fare in modo che le aziende possano continuare a sviluppare tecnologie sempre più competitive. E crediamo che la contrattazione tra sindacato e azienda abbia un impatto importante nel rilancio del settore”.

Per questo, le aziende devono continuare a investire. Arvedi è uno dei gruppi industriali che sta lavorando in questa direzione, come racconta Giampiero Castano consulente delle relazioni industriali del Gruppo Arvedi. “Noi stiamo lavorando per avere emissioni zero di Co2, e l’impianto di Cremona ha già avuto un riconoscimento importante su questo versante, in quanto siamo uno dei primi stabilimenti al mondo con emissioni prossime allo zero. E’ il risultato di investimenti importanti fatti negli ultimi anni”.

Ma si lavora anche al risparmio energetico: “Il prezzo dellì’energia oggi è fuori da ogni previsione, a livelli impossibili da sostenere per chi è energivoro. Tanto che molte imprese si stanno fermando, perché  non è competitivo produrre a questi prezzi. Noi, come Gruppo Arvedi, stiamo lavorando per cercare di superare questa situazione. E in questa partita il sostengo che Governi ed Europa devono dare è fondamentale. Ancora oggi i risultati degli interventi messi in campo non sono adeguati. Per questo ci auguriamo che il nuovo Governo continui lungo la strada che è stata iniziata. Intanto sul fronte delle rinnovabvili si stanno facendo investimenti importanti, ma sono questioni che potranno avere un effetto solo nel lungo periodo”.

“La siderurgia ha vissuto due anni di rally legati all’aumento delle materie prime” evidenzia Maurizio Dottino responsabile delle risorse umane di Marcegaglia Group. “Le aspettative di crescita che c’erano per il 2022 hanno frenato e bisogna vedere come si riassesterà il mercato. Il caro energia ha un impatto significativo e detrermina l’appesantimento dei costi di produzione su tutta la filiera”. Per questo anche Marcegaglia punta sul rinnovabile: “Abbiamo un programma diffuso di creazione di energia da fonti rinnovabili nei nostri stabilimenti, per l’autoconsumo. Con questo interveniamo sia sulla sostenibilità ambientale sia nel contenimento dei costi energetici” conclude Dottino.

Laura Bosio

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