Cronaca

Carcere, è astensione. Gli agenti
"in trincea" non ce la fanno più

Indetta da martedì 25 ottobre, da parte dei sindacati di polizia penitenziaria Sappe, Uilpa, Sinappe, Osapp, Uspp, l’astensione dalla mensa obbligatoria di servizio nel carcere di Cremona. Lo ha reso noto con un comunicato il segretario regionale della Uil Pa Polizia Penitenziaria Lombardia Sergio Gervasi.

Diverse le motivazioni della protesta: le continue aggressioni da parte di detenuti agli agenti “nella totale indifferenza dell’amministrazione penitenziaria”; la presenza pari al 70% di detenuti stranieri e di molteplici etnie,  spesso in contrasto tra di loro, che destabilizzano l’ordine e la sicurezza dell’istituto; la carenza cronica di personale, soprattutto nel ruolo sovrintendenti – ispettori, ruoli sopperiti da quello degli agenti – assistenti. “E ancora”, ricordano i sindacati, “in un carcere suddiviso in due padiglioni con la presenza di 445 detenuti e 12 sezioni detentive, l’area educativa conta solo due funzionari giuridici pedagogici”. E poi c’è la “rilevante presenza di detenuti con evidenti problemi psichiatrici, per i quali non è sempre garantita la presenza di un adeguato presidio psichiatrico”. I sindacati chiedono poi “l’urgente ripristino del reparto isolamento, che allo stato attuale risulta inagibile”. Attualmente, fanno sapere le categorie sindacali, “il reparto ‘Nuovi Giunti’ è occupato da molti soggetti problematici, cosa che rende il servizio dei poliziotti altamente insicuro e complesso, anche in considerazione della collocazione delle camere detentive adibite a isolamento disciplinare che si trovano a ridosso degli uffici, ma anche e soprattutto in prossimità
dell’ultimo sbarramento che porta all’uscita dell’istituto. Il reparto è gestito da una sola unità di polizia penitenziaria che si deve occupare dell’attività di vigilanza di detenuti eterogenei, tra cui soggetti che si rifiutano di essere ubicati nelle varie sezioni dell’istituto, pretendendo trasferimento in altre strutture, altri in monitoraggio Covid e quelli sottoposti ad isolamento disciplinare”. Per quanto riguarda invece l’area sanitaria, “si sta smembrando di medici e infermieri, capita molto spesso la presenza di un solo medico per turno di servizio che si deve fare carico di 445 detenuti anche nei turni diurni”. Altra carenza “di rilievo” risulta essere quella dei funzionari contabili, che inevitabilmente si ripercuote sulla gestione dei detenuti.

Un “mare magnum di carenze, assenze e problematiche” che si riverberano tutte e solo sulla polizia penitenziaria, che si trova in “trincea” e che, “stremata nelle forze, ha dato mandato ai sindacati di denunciare l’insostenibilità della situazione, che si sta aggravando giornalmente”.

I sindacati hanno fatto sapere che se la situazione non dovesse avere dei risvolti favorevoli saranno pronti ad affrontare qualsiasi forma di protesta consentita “affinché il personale possa contare sulla necessaria serenità sul lavoro con la garanzia di non correre rischi più grandi rispetto a quelli propri del delicato compito che svolgono per lo Stato Italiano”.

S.P.

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