Cronaca

Violenza contro le donne iraniane,
odg in consiglio comunale

Il dramma della violenza sulle donne in Iran approda in consiglio comunale a Cremona, con un ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare Pd, primi firmatari Franca Zucchetti e Stella Bellini. Scopo del documento è impegnare il sindaco “a sollecitare il governo italiano ad esprimere un’assoluta condanna per i terribili fatti compiuti”, “a farsi portavoce presso l’Ambasciata Generale della Repubblica Islamica dell’Iran, della condanna dei recenti assassini delle due giovani donne e della grave negazione da parte delle autorità iraniane dei più elementari diritti civili ed umani”, “a chiedere al governo italiano di sollecitare l’Onu ad adottare provvedimenti urgenti” e infine “a farsi portavoce della condanna dei fatti denunciati e la promozione di iniziative atte a sensibilizzare la comunità internazionale, al fine di stigmatizzare e contrastare tali gravi crimini”.

IL DOCUMENTO COMPLETO

Il Consiglio Comunale

In riferimento ai gravissimi episodi, accaduti recentemente in Iran,

Ricordato che

Masha Amini è morta, a soli 22 anni, dopo essere stata arrestata a Teheran dalla polizia morale , perché non indossava correttamente lo hijab, secondo le norme della Commissione per la Promozione della Virtù e la repressione del Vizio, ed, in seguito alle percosse subite, è arrivata al Pronto Soccorso, già in stato di morte cerebrale.
Pochi giorni dopo, il 21 settembre, Hadith Najafi, di appena 20 anni, (una delle ragazze diventata simbolo delle proteste , perché, quando affrontava la polizia , era senza velo, in quanto contraria al suo uso obbligatorio e alle leggi discriminatorie della Repubblica islamica), è stata brutalmente uccisa con sei colpi di pistola, da forze di sicurezza iraniane, nel corso di una manifestazione di protesta a Karaj, vicino a Teheran.

sottolineato che

In seguito alle proteste diffuse e ai disordini verificatisi nel resto del Paese (si calcola in altre 83 città), la feroce repressione del governo è continuata a salire, con decine di persone uccise, centinaia di feriti e migliaia di arresti.

Rilevato che

Non è la prima volta che le donne, tra cui anche affermate professioniste, si oppongono al regime repressivo in vigore in Iran , a prezzo di arresti, di carcerazioni e di punizioni corporali

e che

le/i giovani iraniane/i, nate/i sotto il regime teocratico, costituitosi nel 1979, lottano contro un governo, che, in nome della religione e dell’islam, si oppone alle libertà politiche, sociali e individuali e che vede le donne e la loro liberazione come un pericolo per il potere patriarcale e teocratico,

e considerato che

la repressione violenta della polizia non ferma le donne iraniane, che, coraggiosamente stanno portando avanti una sfida sempre più radicale al regime degli ayatollh, e, pertanto, innalza il livello di tensione tra Teheran e molti Paesi occidentali (coinvolgendo anche giornalisti e reporter), accusati di fomentare la rivolta stessa,

ed, inoltre, che

ci troviamo davanti a morti insensate e a continui abusi della polizia morale,

la morte di Masha e Hadith, che non hanno avuto nemmeno un processo, rappresentano l’ultimo fatto di una successione di violenze (in cui, solo nei primi sei mesi di quest’anno, 251 persone sono state mandate al patibolo con processi irregolari)

e, infine, che

non si può permettere che tali uccisioni non siano indagate in modo appropriato e chiunque ne sia responsabile non debba risponderne, mentre, al contrario, le autorità iraniane dovrebbero attenersi strettamente ai principi del Patto internazionale sui Diritti Civili e Politici, del quale l’Iran è parte.

In conclusione,

auspica che l’Iran fermi immediatamente la violenta stretta sulle proteste.

Tutto ciò premesso e considerato

Esprime
vicinanza e solidarietà alle vittime della brutale repressione denunciata

Impegna il Sindaco

• A sollecitare il governo italiano ad esprimere un’assoluta condanna per i terribili fatti compiuti a danno di persone (tra cui molti giovani) inermi e a prendere una netta posizione di condanna degli assassini politici, compiuti oggi e nel passato dal regime iraniano;

• A farsi portavoce presso l’Ambasciata Generale della Repubblica Islamica dell’Iran, della condanna dei recenti assassini delle due giovani donne e della grave negazione da parte delle autorità iraniane dei più elementari diritti civili ed umani;

• A chiedere al governo italiano di sollecitare l’ONU ad adottare provvedimenti urgenti per fermare la repressione in atto, riferendosi ai fatti e ai dati del 2022 soprariportati;
• A farsi portavoce, presso il governo italiano e il Ministero degli Esteri, di rivolgersi a tutte le sedi , anche internazionali, per la condanna dei fatti denunciati e la promozione di iniziative atte a sensibilizzare la comunità internazionale, al fine di stigmatizzare e contrastare tali gravi crimini.

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