Cronaca

Allarme daini al confine con il Bresciano,
verso un piano di controllo

L’allarme daini che si sta evidenziando nella Bassa Bresciana, in particolare a ridosso del parco Oglio Nord, riguarda anche il territorio cremonese. Gli avvistamenti, negli ultimi mesi, non sono infatti mancati neppure lungo i nostri confini territoriali, dove la Polizia Provinciale di Cremona e gli Uffici territoriali regionali stanno monitorando con attenzione quanto accade.

Una situazione che preoccupa molto, considerando che i daini si spostano a gruppi e si avvicinano sempre più spesso ai paesi e alle arterie stradali, con il rischio di incidenti. In territorio cremonese già dall’inizio dell’anno si erano avute avvisaglie che la numerosità di questa popolazione fosse già ai livelli di attenzione. A questo proposito, la prossima settimana si terrà una riunione tra le Polizie Provinciali e gli Uffici regionali di Cremona e Brescia, e i vertici del Parco dell’Oglio, per mettere a punto una strategia: in primis attività di monitoraggio e quantificazione della consistenza di questa popolazione, e in secondo luogo, ma non meno importante, un piano d’azione per il controllo della specie, considerando che in Lombardia non è cacciabile.

A questo si aggiunge un lavoro parallelo sui cinghiali: proprio nelle scorse ore è stato fatto un incontro per fare il punto della situazione, da cui è emersa la possibilità di riprendere le attività di contenimento. Le zone d’attenzione, in questo caso, sono la fascia tra Casalmaggiore e San Daniele Po, ma avvistamenti ci sono stati anche nella zona più centrale della provincia. A questo proposito l’obiettivo è, sfruttando un bando regionale che verrà pubblicato a breve, realizzare due centri di sosta, ossia aree in cui stoccare le carcasse abbattute in attesa che vengano poi inserite nel circuito dell’agroalimentare.

Laura Bosio

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