Politica

Medaglia d'oro a Bosio: nessun accordo,
liti e accuse in Ufficio di Presidenza

Resta insanabile la frattura tra maggioranza e minoranza di Forza Italia e Viva Cremona, in merito al riconoscimento dell’onorificenza al dottor Giancarlo Bosio, nell’Ufficio di Presidenza con funzione di Commissione che si è svolto nel pomeriggio. Una lunga discussione, molto nervosa, che ha visto due diverse ricostruzioni di quanto avvenuto nelle varie riunioni che avrebbero dovuto portare alla stesura di un documento unitario, condiviso fa le due parti, che riconoscesse il lavoro di tutti gli operatori sanitari e non solo della figura pur altamente emblematica del medico pneumologo rimasto a lavorare in ospedale anche dopo la pensione.

Da una parte Maria Vittoria Ceraso e Carlo Malvezzi, che lunedì sono usciti pubblicamente con una lettera aperta a Bosio nella quale dichiaravano impossibile raggiungere un accordo con la maggioranza, proprio a poche ore dalla riunione di oggi; dall’altra la versione di Roberto Poli e del presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti che hanno ripercorso le tappe di due anni di tentativi, falliti, di trovare una mediazione tra il riconoscimento dell’abnegazione di un medico esemplare e allo stesso tempo, di quella di tanti medici, infermieri, operatori sanitari, della Croce Rossa e Croce Verde.

Dopo una serie di accuse di false ricostruzioni, Ceraso ha chiuso la partita: l’odg originario, datato novembre 2020 che chiede l’attribuzione della medaglia d’oro a Giancarlo Bosio verrà iscritta all’ordine del giorno di un prossimo consiglio comunale e lì si conteranno i voti.

A SEGUIRE GLI INTERVENTI DEI CONSIGLIERI

“C’erano due proposte sul tappeto – ha esordito Poli -: onorificenza al dottor Bosio e alla Croce Verde. A seguito di diverse riunioni si era arrivati alla condivisione di attribuire un riconoscimento a tutti gli operatori sanitari in maniera corale. La discussione poi si era fermata su chi dovesse essere a ritirarlo materialmente. Forza Italia chiedeva che fosse Bosio, visto che il suo nome era stato proposto nella mozione iniziale; noi avevamo proposto che fossero i presidenti degli ordini professionali, ma se serviva un volto emblematico per la consegna, allora che fossero il dottor Bosio e un altro medico parimenti rappresentativo e allora era uscito il nome di Pan, primario delle malate infettive. Questi sono stati accordi presi e verbalizzati in ufficio di presidenza; se poi vengono ribaltati, in questo modo diventa difficile prendere accordi con voi  in futuro. Bastava che ci diceste che avevate cambiato idea”.

Molto sferzante l’attacco di Poli nell’accusare l’opposizione di aver cercato un’operazione mediatica “volendo far fare la figura dei cattivi alla maggioranza e anche agli altri capigruppo dli opposizione coi quali non c’era un consenso unanime”. “Il nostro non è un no a nessuno – ha aggiunto –  è un sì a tutti, perchè questo è un riconoscimento che non può andare ad un singolo individuo, di persone che hanno avuto un impegno fuori dal comune durante la pandemia ce ne sono molte”

“Esterrefatto e disgustato dall’uscita di Malvezzi e Ceraso”, si è detto Enrico Manfredini, capogruppo FNC e Cremona Attiva, “che l’oggettività di un fatto diventi la soggettività di qualcuno, comincia a diventare un po’ pesante. Noi abbiamo sempre detto fin da quando venne presentato l’ordine del giorno, che  per noi era opportuna l’assegnazione corale a tutti i medici, tra ospedalieri, medici di base e infermieri e non a delle singole persone. Lo riconfermo anche oggi.
Non è mai stato fatto nessun problema al fatto che il premio venga ritirato, oltre che dai presidenti degli ordini professionali, anche da altri.
Mi spiace che si stata tirata in ballo una figura come quella del dottor Bosio che si è trovato in mezzo a una discussione imbarazzante”

E’ stata poi la volta della controparte politica a ricostruire la vicenda e lo ha fatto Ceraso: “Il dottor Bosio non si trova in alcun imbarazzo, anzi questo clamore gli ha procurato ancor più felicitazioni da parte di molti”. Il suo nome per l’onorificenza non era arrivato a caso: “il nostro punto di partenza era la lettera inviata da tanti sindaci di tutte le parti politiche alla direzione sanitaria dell’ospedale, affinchè il medico rimanesse in servizio a  Pneumologia  pur avendo raggiunto l’età della pensione e questo perchè si trattava di persona con caratteristiche molto particolari e infungibili, come i 40 anni di servizio prestato in Ospedale. A quel punto siete stati voi (ma poi è arrivata la smentita da Carletti e Poli, ndr) a citare Pan e noi abbiamo accettato, questo è vero, pur di procedere. Poi ci avete proposto di allargare il riconoscimento a tutti i sanitari e anche a questo abbiamo acconsentito, purché almeno, alla fine, fosse la persona di Bosio a ritirarlo. Nemmeno questo è stato concesso, e in questo modo nostra mozione è risultata del tutto snaturata”.
“Dire che c’era un accordo è sbagliato – ha insistito la consigliera di Viva Cremona – sono passati due anni e l’argomento è stato ripetutamente rinviato: evidentemente l’accordo non c’era. Voi avete i verbali, noi abbiamo le chat degli Uffici di Presidenza e la riprova che non c’è stata condivisione è che non ci sono atti scritti in forma unitaria come invece è accaduto in altre occasioni”.

E’ stato ricordato anche che in altri casi si è giunti all’individuazione di una figura simbolo della lotta al Covid19, come nel caso del premio conferito da Mattarella all’infermiera Elena Pagliarini immortalata nella foto divenuta famosa,durante una pausa del turno in ospedale.

Per il presidente del Consiglio Paolo Carletti, la mossa è stata tutta politico – mediatica, visto che solo ora “porterete l’ordine del giorno in Consiglio per riaccendere il dibattito in favore di telecamere, per poi ritirarlo”.

E mentre Manfredini cercava di riportare la calma dicendo che in questi due anni si è perso del tempo anche a causa della stesura del nuovo regolamento per le onorificenze, Malvezzi riattizzava il fuoco ricordando la grande popolarità di Bosio, la lettera a suo favore dei 48 sindaci, tra cui Galimberti, insomma la “straordinarietà del caso Bosio”, a fronte di un Comune che da due anni non ha dato alcun riconoscimento ai sanitari. “Chiamare i presidenti degli Ordini a ritirare il premio aveva come scopo evidente di marginalizzare Bosio, una persona preziosissima e insostituibile, una figura che avete annacquato. Le  vostre ultime proposte per noi non erano ricevibili, per questo non c’è più nessun possibile punto di incontro”.

Inutilmente Carletti ha chiesto agli altri capigruppo della minoranza di esprimersi: “Vorrei sapere cosa ne pensano Lega e Fratelli d’Italia, perchè sono sempre stati a favore di un premio che fosse assegnato agli Ordini”. In altre riunioni di uffici di Presidenza – ha detto – la proposta di Ceraso – Malvezzi non era stata accolta unanimemente. “Ma vedo che Ventura si è scollegato” (lo stesso Ventura  ha poi dichiarato che parlerà in consiglio comunale) mentre Nolli, M5S, non ha preso parola e la leghista Simona Sommi non ha potuto confermare cosa avesse detto il suo capogruppo Zagni nelle precedenti puntate. E sta diventando un giallo l’assenza del capogruppo della Lega dalle riunioni consigliari, tanto da avvalorare l’ipotesi che circola da tempo di un suo distacco dalla Lega a favore di Fratelli d’Italia.

“Non mi risulta che ci fosse una preclusione del gruppo Lega alla medaglia a Bosio” ha detto Sommi. “Non ero presente, ma mi permetto di suggerire una mediazione: perchè non valorizzare una figura simbolica e allo stesso momento trovare una formula che racchiuda la proposta che si è fatta l’ultima volta? Non mi sembrava che l’accordo fosse chiuso nell’ultimo ufficio di presidenza”.

“Ti assicuro che da parte della Lega c’era una condivisione. Noi siamo sereni perchè abbiamo seguito un percorso molto coerente”, sono le ultime parole di Poli, dopo una discussione che non si è ricomposta su nulla. gbiagi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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