Cronaca

Accerchiato e aggredito dai bikers
Violenza alla festa di matrimonio

Foto di repertorio

Sette bikers sono a processo per lesioni aggravate personali in concorso, minaccia aggravata, violazione di domicilio e danneggiamento ai danni di Enrico, 50 anni, ex componente del gruppo. I fatti risalgono alla sera del 18 settembre del 2016 nel cortile della sede dell’associazione di motociclisti “Hunters of Shadows”, ex 3T Free Group Cremona. Gli imputati sono Stefano, detto “Mad”, 32 anni, Fabio, chiamato “Bio”, 53 anni, Gianfranco, detto “Fritz”, 49 anni, Cristopher, detto “Picen”, 35 anni, Cristian, chiamato “Maco”, 45 anni, Christian, conosciuto come “Iron”, 49 anni, e Alan, detto “Zero”, 45 anni.

Verso le 19,30 del 18 settembre, in via Bagnara, sede dell’associazione, Enrico, ex biker e vicino di casa degli ex amici motociclisti, era stato minacciato e aggredito a calci e pugni da alcuni membri degli “Hunters of Shadows”, che quella sera erano riuniti in sede per festeggiare il matrimonio di due componenti. Ad un certo punto uno dei cani di Enrico, un meticcio di un anno, era uscito dal recinto, facendo spaventare i bambini che giocavano in cortile e provocando la violenta reazione dei bikers.

La sera della festa, il 50enne era in pizzeria insieme alla compagna e ad un’amica quando era stato chiamato da uno dei motociclisti che lo aveva avvertito che il suo cane era scappato dal recinto e che aveva abbaiato al figlio di uno dei partecipanti alla festa. Tornato a casa, l’uomo era stato raggiunto da alcuni membri dell’associazione che lo avevano minacciato e insultato. “Uno di loro”, ha raccontato Enrico nel verbale, “mi ha subito aggredito, appoggiando la fronte contro la mia e dicendomi ‘Io ti ammazzo, ammazzo te e i tuoi cani’. Un altro mi ha afferrato il braccio e me lo ha messo dietro la schiena. Un terzo, invece, mi ha minacciato, dicendomi: ‘Io ti faccio fuori, io ti mangio, vieni fuori con me che ti mangio'”.

Nella denuncia, Enrico li ha descritti come “sempre più aggressivi e fuori controllo, alterati forse a causa della massiccia assunzione di sostanze alcoliche”. Poco dopo erano usciti altri membri del gruppo, una decina, che lo avevano aggredito, colpendolo con calci e pugni. “Ho cercato di difendermi, ma dopo aver ricevuto una quantità impressionante di pugni”, aveva fatto mettere a verbale la vittima, “sono caduto a terra e ho quasi perso i sensi”. Due calci se l’era presi anche la sua compagna, che era sul piazzale, mentre l’amica della coppia, rimasta in macchina, era stata minacciata.

La chiamata ai carabinieri era stata fatta da una vicina di casa, ma in denuncia Enrico ha precisato che più tardi, nonostante la presenza delle forze dell’ordine, le minacce non si erano fermate: ‘Non vi preoccupate, vi veniamo a prendere, vi spezziamo le gambe, tanto non è finita qua, infami, amici degli sbirri”. Dopo che polizia e carabinieri se n’erano andati, qualcuno dei motociclisti aveva lanciato bottiglie di vetro contro l’abitazione di Enrico e contro la sua auto. Gli esagitati avevano poi divelto il cancello della sua casa e gli erano saltati addosso. Alla fine erano nuovamente intervenuti i carabinieri. Il 50enne era stato costretto a farsi medicare in ospedale. Per lui, prognosi di 20 giorni per trauma cranico cervicale e trauma toracico.

Da qualche mese, da quando Enrico aveva deciso di uscire dall’associazione, i componenti del gruppo gli avevano tolto il saluto, e da lì erano cominciati i dispetti e le discussioni. Fino all’episodio più grave del 18 settembre. L’udienza è stata aggiornata all’11 gennaio. In quella sede si cercherà di trovare un accordo tra le parti. Enrico è parte civile con l’avvocato Raffaella Parisi, mentre gli imputati sono assistiti dai legali Massimo Tabaglio e Antonio Maestrini.

Sara Pizzorni

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