Cronaca

Pamiro, la perizia: "Niente
sangue o tracce di interesse"

Sono stati illustrati oggi al giudice Giulia Masci in sede di incidente probatorio i risultati contenuti nella perizia di 26 pagine redatta dal pool di esperti a suo tempo incaricati dallo stesso magistrato di svolgere nuove verifiche sul caso di Mauro Pamiro, il 44enne professore cremasco trovato cadavere il 29 giugno del 2020 in un cantiere edile in via Don Primo Mazzolari a Crema.

Mauro Pamiro

Lo scorso gennaio il gip non aveva accolto la richiesta di archiviazione del pm Davide Rocco e aveva ordinato nuove indagini, così come chiesto da Franco e Marisa Pamiro, i genitori di Mauro, che tramite i loro legali si erano opposti alla richiesta di chiudere il caso. Per gli inquirenti, Mauro, ripreso da una telecamera mentre da solo si avviava verso il cantiere, si sarebbe arrampicato sull’impalcatura per poi cadere. O suicidio o incidente. Tesi a cui non hanno mai creduto i genitori del professore. Secondo loro, il figlio sarebbe stato ucciso in un luogo diverso per poi essere trasportato nel cantiere dove è stato ritrovato.

Gli accertamenti, però, non hanno fatto emergere nuovi elementi: lo scorso mese di luglio, nel corso delle verifiche sulla macchina di Pamiro e nella casa del professore e della moglie Debora Stella, indagata come atto dovuto per omicidio, non era stato trovato nulla. L’esame del Luminol aveva dato esito negativo. Niente sangue o altro materiale biologico riconducibile a Pamiro nella casa di via Biondini e niente sangue sulla Citroen C3 grigia della coppia.

Da sinistra Franco Pamiro, il generale Garofano e l’avvocato Andronico

Al caso hanno lavorato il biologo Pasquale Linarello, perito del giudice insieme a Oscar Ghizzoni, specializzato nei settori di tossicologia, esplosivi, infiammabili, balistica, dattiloscopia, il consulente della procura Roberto Giuffrida, responsabile della polizia scientifica di Milano, gli esperti nominati dagli avvocati Antonino Andronico e Gian Luigi Tizzoni: Luciano Garofano, biologo, e Marzio Capra, genetista, e per l’avvocato Mario Palmieri, legale della moglie di Pamiro, l’esperto Andrea Piccinini, responsabile del laboratorio di genetica forense dell’istituto di medicina legale di Milano.

I periti del gip hanno concluso che “l’analisi dei prelievi effettuati sul frammento di tegola rinvenuto vicino al corpo ha consentito di isolare esclusivamente il profilo genetico di Mauro Pamiro. Non sono state rilevate tracce biologiche di soggetti diversi”. Inoltre, sulla tegola, considerato il materiale che la costituisce e le irregolarità della sua superficie, “non sono state rilevate impronte papillari, palmari o digitali utili per un successivo confronto”.

Periti e avvocati in attesa dell’udienza

Per quanto riguarda l’auto, passata al setaccio con il Luminol, “non sono state rilevate impronte digitali, palmari, di piedi o di scarpe di particolare interesse o comunque riconducibili all’evento in indagine”. Il test ha consentito di “evidenziare un’area luminescente, verosimilmente riconducibile a tracce biologiche, sul divano del sedile posteriore, in posizione centrale. Il test specifico per il sangue umano ha fornito esito negativo”. Inoltre, “l’analisi del Dna eseguita sui campioni prelevati in tutta l’area ha consentito di isolare un profilo genetico misto, riferibile a Debora Stella e a un soggetto di sesso maschile ignoto”.

L’avvocato Palmieri

Infine l’abitazione: all’interno “non sono state rilevate impronte digitali, palmari, di piedi o di scarpe di particolare interesse”. Al contrario, “sono state rilevate alcune luminescenze sospette, verosimilmente riconducibili a tracce biologiche”. Il test specifico per il sangue umano ha però dato esito negativo.

“L’abitazione era pulita, una cartolina”, ha commentato l’avvocato Andronico, che ha aggiunto che dal ritrovamento del corpo sono passati due anni. Per contro, l’avvocato Palmieri ha detto che “le pareti non sono state ritinteggiate e i muri erano sporchi. Se fosse successo qualcosa sarebbe stato trovato, anche a distanza di tempo. E invece non è stato trovato nulla”.

Ora, preso atto dei risultati, il gip trasmetterà gli atti alla procura che formulerà la seconda richiesta di archiviazione.

Sara Pizzorni

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