Cronaca

Pubblici esercizi soffocati dagli alti
costi. Fioccano i cartelli "Vendesi"

“Vendesi” e “Affittasi”, questi i cartelli che da qualche giorno sono comparsi sulle vetrine della piadineria in fondo a viale Po, all’angolo con largo Moreni, ennesimo sintomo delle difficoltà di una categoria economica – quella dei pubblici esercizi – a superare il prolungato periodo di crisi innescata dalla pandemia da Covid che con il lockdown è andata ad aggravare la già spinosa problematica del caro affitti. A questo si è aggiunto negli ultimi mesi il raddoppio (quando va bene) del costo delle utenze energetiche.

“Lavoriamo per pagare le spese” è il commento che sempre più spesso proviene dai gestori, e particolarmente penalizzati sono i titolari di attività individuali che dovendo sacrificare tempo e spazi per la famiglia si trovano  a dover lavorare azzerando i margini di guadagno.

Il locale in fondo a viale Po è un punto di riferimento di lunga data per il quartiere e non solo, collocato all’ingresso della città da sud e proprio in prossimità degli impianti sportivi. Gli esordi risalgono al 1997, ma durante gli anni sono cambiate diverse gestioni. Ora anche l’ultimo titolare ha deciso di smettere, anche a causa delle difficoltà a trovare personale disponibile, un altro dei problemi più volte sottolineati dalla Fipe, l’associazione di categoria dei pubblici esercizi di Confcommercio, che proprio nei giorni scorsi si è riunita a palazzo Vidoni per compilare una lista di richieste da sottoporre all’amministrazione comunale. In primis lo sgravio di alcuni dei costi di competenza comunale, come la tassa sui rifiuti.

“Non consideriamo completamente soddisfacenti i recenti aiuti del vecchio Governo tramite il DL Aiuti Ter, auspichiamo che il nuovo esecutivo preveda urgentemente ulteriori e maggiori ristori per tutti i pubblici esercizi che hanno registrato, o registreranno nel prossimo autunno-inverno, incrementi assurdi dei costi dei consumi elettrici e di gas” ha dichiarato qualche giorno fa Alessandro Lupi, presidente provinciale di Fipe. “Noi, così come i nostri clienti, siamo vittime di una situazione surreale, che sta portando le nostre aziende velocemente alla chiusura. Per questo, faccio un appello a tutti i Sindaci dei comuni della nostra Provincia chiedendo un piccolo aiuto concreto per i pubblici esercizi che, in questi tre anni di pandemia e crisi, nonostante le numerose difficoltà, hanno animato le piazze e le vie di città e paesi”.

Dunque, si arriva alle proposte concrete: “per i pubblici esercizi sarebbe fondamentale sospendere il pagamento della Tari e togliere completamente la tassazione dei plateatici per i prossimi mesi del 2022 e per tutto il 2023” sottolinea Lupi.

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