Cronaca

Caro-energia, Confcommercio:
appello a Governo e sindaci

Un nuovo, forte grido di allarme si leva dalle fila di Confcommercio, e in particolare dall’assemblea di Fipe, svoltasi nella serata di lunedì a Palazzo Vidoni, sul tema del caro-energia. Una riunione da cui è emersa con forza la preoccupazione per una situazione sempre più grave e preoccupante, in vista di un inverno che si preannuncia gelido. E non mancano gli appelli: al nuovo Governo, ma anche ai sindaci del territorio.

“Non consideriamo completamente soddisfacenti i recenti aiuti del vecchio Governo tramite il DL Aiuti Ter, auspichiamo che il nuovo esecutivo preveda urgentemente ulteriori e maggiori ristori per tutti i pubblici esercizi che hanno registrato, o registreranno nel prossimo autunno-inverno, incrementi assurdi dei costi dei consumi elettrici e di gas” ha annunciato Alessandro Lupi, presidente provinciale di Fipe. “Noi, così come i nostri clienti, siamo vittime di una situazione surreale, che sta portando le nostre aziende velocemente alla chiusura. Per questo, faccio un appello a tutti i Sindaci dei comuni della nostra Provincia chiedendo un piccolo aiuto concreto per i pubblici esercizi che, in questi tre anni di pandemia e crisi, nonostante le numerose difficoltà, hanno animato le piazze e le vie di città e paesi”.

Dunque, si arriva alle proposte concrete: “per i pubblici esercizi sarebbe fondamentale sospendere il pagamento della Tari e togliere completamente la tassazione dei plateatici per i prossimi mesi del 2022 e per tutto il 2023” sottolinea Lupi.

Preoccupazione anche da parte di Andrea Badioni, presidente di Confcommercio Provincia di Cremona: “Ciò che non ha fatto la pandemia ai servizi ed al commercio, rischiano di farlo gli insopportabilicosti energetici. In questa situazione drammatica, molte delle nostre imprese si stanno riorganizzando per sopravvivere, riducendo i servizi o cambiandoli con strategie di difesa “fai da te” perché quanto messo in atto con il DL Aiuti Ter è una piccolissima goccia in un arido deserto. Al nuovo esecutivo del Governo proponiamo di riproporre le misure emergenziali della fase pandemica in materia di riduzione del capitale sociale e di sospensione temporanea degli ammortamenti. Sarebbe opportuno potenziare interventi per gli strumenti di garanzia, l’allungamento della durata dei prestiti garantiti e il rinnovo delle moratorie. Così come servirebbero soluzioni che consentano, in deroga temporanea ai principi contabili, un ammortamento pluriennale dei costi energetici”.

Situazione critica anche per i negozianti, come evidenzia Marco Stanga, presidente provinciale di Federmoda e vicepresidente di Confcommercio Cremona: “Al momento la situazione non così grave come per i pubblici esercizi, ma, per lavorare, dobbiamo illuminare vetrine ed area vendita e questo inverno dovremo riscaldare i nostri negozi. Con il caro bollette le famiglie affronteranno un difficile inverno e questo porterà ad un drastico calo dei consumi: il nostro Ufficio Studi di Confcommercio mImprese per l’Italia stima che avremo un Natale con 2,5 miliardi di consumi in meno rispetto al terzo quarto
del 2022”.

“Per le nostre aziende il futuro è molto preoccupante: da sabato 1° ottobre, secondo quanto prospetta l’autorità dell’energia Arera, il costo di luce e gas aumenterà in modo rilevante per le piccole attività e per le famiglie” fa notare Stefano Anceschi, direttore di Confcommercio. “Il gas non è mai stato così caro in questo periodo (in media 236 euro al MWh in agosto e 205 euro a settembre) e secondo le stime degli esperti per dicembre l’elettricità potrebbe raggiungere la cifra assurda di 880 euro al megawattora. Il prossimo autunno-inverno sarà per l’economia la stagione più “glaciale” degli ultimi decenni perché per molte imprese del terziario al 30 settembre scadranno i contratti annuali ed avranno oggettivi problemi per il rinnovo perché oramai sono poche le società energetiche disposte a offrire contratti a prezzo fisso, e quelli che osano farlo propongono prezzi “assurdi”, anche attorno a 1 euro al chilowattora. Infine, va osservato che dal 1° gennaio sull’elettricità si chiuderà il segmento delle tariffe tutelate per le imprese, che dovranno rivolgersi esclusivamente ai contratti liberi”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...