Politica

Elezioni, Losco: "Un disastro
pienamente annunciato"

Un disastro che era ampiamente annunciato“: così Paolo Losco, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana Cremona, commenta il risultato elettorale.”Forse per la prima volta, da che se ne ha memoria, il risultato elettorale era ampiamente previsto e prevedibile, con i maggiori partiti che interpretano sulla base di un punto percentuale in più o in meno, una “sconfitta o vittoria”. Sia chiaro: la destra ha vinto democraticamente con i voti. Si apriranno battaglie sui temi fiscali, su quelli dei diritti, su una visione di mondo contraria a quella in cui crediamo. Ma i cittadini si sono espressi”.

Ma soprattutto, l’esponente di sinistra guarda agli errori fatti: “Chiediamoci come sia stato possibile. Come sia possibile un centrosinistra che, ancora una volta, si allontana dalle periferie. Già ad agosto noi di Sinistra Italiana, lo dicevamo: una coalizione nata come argine alle destre in cima ai sondaggi, non può nascere con settarismo né veti incrociati.

Di fatto, chiudendo le porte ad un dialogo con il Movimento 5 stelle, forza politica che, pur con tutte le contraddizioni, negli ultimi mesi ha dato voce a istanze sociali, si è sancita una sconfitta. A questo si aggiunga una campagna elettorale che, dal centrosinistra, si è limitata a chiedere un voto di “argine” senza provare a parlare di temi e programmi“.

Noi, con Alleanza Verdi e Sinistra, avevamo l’obiettivo di una rappresentanza parlamentare, obiettivo che è stato raggiunto: i calcoli sono ancora da chiudere ma si parla di 12 rappresentanti alla Camera e 4 al Senato” continua Losco. “Francamente è un risultato positivo, se concretizzato con una legge elettorale (firmata Rosato/Renzi, ricordiamolo), con un taglio dei parlamentari (e tutti sappiamo come è andata) e con il taglio dei finanziamenti pubblici ai partiti (sarà un discorso da riaprire, ne va della nostra democrazia e dell’accesso universale alla “cosa pubblica”).

Ma non possiamo esimerci dal realismo: abbiamo presentato programmi, proposte e punti (tra i pochi, in una campagna elettorale davvero povera di idee), abbiamo raccolto i pareri positivi e riconosciuto come il più avanzato su molti temi dai più autorevoli enti. Eppure questo non è bastato ad intercettare un consenso più ampio del minimo per accedere e non restare nell’extraparlamentarismo.

Anche questo dato è significativo: le buone proposte non bastano se non si riesce a costruire un rapporto stretto con le organizzazioni, con i cittadini ma, prima di tutto, con le persone. Il campo del “centrosinistra”, ammesso fosse rimasto qualcosa, è stato svuotato della propria missione. Ora è un contenitore da ricostruire. Per farlo, però, ci vuole il coraggio delle idee, la forza delle persone e la coerenza per dar loro gambe. La strada è lunga e necessita di una forte autocritica ma, soprattutto, di ascolto e una reale unità di intenti. C’è tanto da costruire. Facciamolo” conclude.

 

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