Lettere

Bambini delle scuole d’infanzia senza maestra dopo pochi giorni

da Irene

Caro direttore,

sono mamma di un bambino che frequenta l’ultimo anno di una scuola dell’infanzia statale di Cremona. Per il terzo anno consecutivo la maestra è cambiata e ci troviamo, a settembre avviato, in attesa di una supplente e con orario ridotto.
Il motivo? Perché è consentito agli insegnanti di ruolo di materne statali di mettersi a disposizione come supplenti delle scuole di ordini superiori pur mantenendo il proprio ruolo nella scuola di ordine inferiore. Essendo i calendari dell’infanzia e delle superiori sfalsati di qualche settimana la maestra può iniziare in una scuola e dopo qualche giorno o qualche settimana, accettando la supplenza, lasciare il suo posto vacante. Questo “giochino” si può ripetere anche per più anni anche consecutivamente. La conseguenza non è solo sui bambini che si ritrovano senza insegnante ma anche sulle scuole che si ritrovano senza una risorsa in organico.
Sono una mamma ma sono anche una lavoratrice e mi chiedo: dov’è il limite tra una legislazione che deve garantire determinati diritti ai lavoratori (in questo caso insegnanti) e il diritto all’istruzione di questi bambini? Perché questi bambini non hanno diritto di avere continuità? Perché i genitori devono vivere per tutto il mese di settembre in balia di orari ridotti?
La mia impressione è proprio che si tende a tutelare le insegnanti, far valere i loro diritti ma dei bambini ci stia dimenticando. Non c’è il minimo di attenzione nei loro confronti e delle loro famiglie.
L’istruzione dovrebbe essere un diritto per tutti i bambini. Nella scuola tutte le scelte dovrebbero essere fatte in funzione dei bambini. E invece mi sembra proprio che non ci sia questa percezione. Le insegnanti hanno i loro diritti ma non dimentichiamoci che hanno in mano il nostro futuro e non dei  semplici manufatti!

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