Politica

Cottarelli: "Flat tax finanziata da crescita
economia? Neppure con Reagan ha funzionato"

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Un centinaio di persone questa sera ad assistere al dibattito in piazza Roma tra i candidati del Pd Carlo Cottarelli, Stefania Bonaldi, Velleda Rivaroli, Giorgio Pagliari, introdotti dal segretario provinciale Vittore Soldo. Tanti i temi trattati grazie anche alle domande del pubblico. Cottarelli ha insistito sui temi a lui più congeniali, quelli relativi ai rapporti Italia – UE che potrebbero incrinarsi con la vittoria della destra e si è detto preoccupato per le ripercussioni di una flat tax che esalterebbe le diseguaglianze e sarebbe pure costosa, 60 miliardi che ben difficilmente potrebbero essere coperti con la crescita dell’economia, “neppure Reagan  è riuscito a farlo”. Ha poi esaltato la sua cremonesità in opposizione a una diretta avversaria, Daniela Santanché: “quante volte l’avete vista in questi anni? Quante  volte ha preso il treno sulle linee cremonesi?”.
Tra le criticità della situazione lombarda Bonaldi ha parlato della carenza di medici, mentre Rivaroli di un sistema di politiche attive del lavoro da riformare completamente perchè “è inaccettabile avere contratti che partono da 6 – 7 euro lordi”.

La serata si è ravvivata con l’intervento di un giovane che ha chiesto esplicitamente ai candidati se siano cattolici, per poi virare sul tema dei diritti degli omosessuali che a suo parere il Pd non ha garantito a sufficienza. Tensione con Cottarelli: “Se vuole sapere se tutte le sere dico l’Ave Maria, non glielo dico, questi sono fatti miei”, per poi inquadrare meglio discorso dicendo che “non importa se io sono cattolico o no, la cosa fondamentale è sapere se se si vogliono tutelare i diritti o no”.

Non si è sottratta alla provocazione Bonaldi: “Ho una formazione cattolica, ma credo nello stato laico. La società corre più veloce della politica. Non bisogna avere ambiguità. Il programma del Pd parla di matrimonio egualitario, che non è l’unione civile. E’ giusto andare in quella direzione, io continuo a ritenere sul tema della filiazione, un tema rispetto al quale occorre esprimersi in modo netto. La destra si sbraccia sul tema dell’aborto, ma appena la vita si stacca dal cordone ombelicale, allora non esiste più. A me la vita interessa in tutto il suo svolgimento”.

Si è parlato poi di orari di lavoro; di supermercati che hanno ucciso i negozi di vicinato; di aperture domenicali e di Amazon, temi su quali i quattro candidati hanno espresso opinioni differenziate. “Non vedo come si possa tornare indietro – ha detto ad esempio Cottarelli – la gente trova comodo comprare così, semmai possiamo parlare di far pagare le tasse, questi devono pagare le tasse, è ora di finirla con questa politica di spostare i soldi da un posto all’altro. Siamo noi che decidiamo se comprare su internet oppure se scendere e andare al negozio. E questo non lo possiamo cambiare”.
Sul tema immigrazione è poi intervenuta Velleda Rivaroli: “C’è una grossa esigenza in Italia di mano d’opera e l’ho visto chiaramente durante i miei anni come sindaco in un piccolo paese. Se l’immigrato va a coprire posti di lavoro per cui c’è carenza, non vedo problemi. E’ chiaro però che fa più effetto lo slogan del blocco navale, questo non si può fare, per le leggi esistenti. Il problema è la gestione dell’immigrazione in Italia”. gb

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