Teleriscaldamento, incontro sindaco-
A2A. Tassa su extraprofitti vale 50 mln
Galoppano i prezzi delle bollette, anche quelle del teleriscaldamento, con aumenti vertiginosi sia per i privati che per gli edifici pubblici. Il Comune conta di stanziare nuovamente dei fondi in bilancio per calmierare i prezzi e il sindaco Galimberti incontrerà già lunedì prossimo 5 settembre la Divisione Calore di A2A per chiedere benefici a favore delle utenze.
Il teleriscaldamento a Cremona è alimentato solo per il 30% dal termocombustore, il resto viene dalle centrali a gas. Attualmente A2A sta bloccando i prezzi di vendita ai valori fissati a inizio anno (200 euro circa al megavattora), una cifra che però risentiva già degli aumenti di fine 2021. La guerra in Ucraina ha poi peggiorato le cose, tanto che, afferma A2A Divisione calore, per l’ultima parte dell’anno il prezzo al megavattora è destinato quasi a raddoppiare, arrivando a 368 euro. L’incontro del sindaco con la società energetica intende chiarire proprio questi aspetti e mettere un freno ad ulteriori aumenti.
Ma il futuro – ha detto Galimberti parlando dal palco della festa dell’Unità lunedi scorso – sta nella transizione energetica, di cui entro fine anno vedremo i primi passi concreti: l’impianto di biometano con coltivazione di alghe in zona san Rocco e l’utilizzo del calore prodotto dalla depurazione delle acque per sostenere il teleriscaldamento.
A2A è una delle aziende che hanno versato la tassa sugli extraprofitti richiesta dallo Stato. In un’intervista rilasciata lo scorso maggio a margine della relazione sull’andamento del primo trimestre, l’AD Mazzoncini aveva stimato un impatto sui conti societari di circa 50 milioni di euro sull’utile netto 2022, tenendo conto che la tassa sarebbe passata dal 10 al 25%.
Il manager aveva poi aggiunto che l’incremento della tassazione potrebbe avere anche un possibile impatto sugli investimenti, “parlo di cifre modeste su un ammontare per il 2022 previsto comunque a circa 2 miliardi come da piano industriale”, ma non è dato sapere come questo potrebbe impattare sul piano Cremona 20/30 (100 milioni di euro in 10 anni).
L’ultima relazione finanziaria approvata dalla multiutility che ha inglobato Lgh evidenzia al 30 giugno 2022 un margine operativo lordo pari a 708 milioni di euro (+30% rispetto al 2021) e un utile netto di 328 milioni, seppure in riduzione di 12 milioni rispetto allo stesso periodo del 2021. I ricavi sono cresciuti nel periodo considerato del 141% rispetto all’anno precedente portandosi a 9.788 milioni, proprio per l’effetto dell’incremento dei prezzi delle materie prime energetiche., a cui è corrisposto però un incremento dei costi di approvvigionamento.
Giuliana Biagi