Cronaca

Oncologia, anche a Cremona la
"presa in carico totale" del paziente

Oggi la visita della vicepresidente della regione Moratti all'ospedale cittadino. Illustrata la modalità di gestione dei tempi di attesa e presentata la colonna laparoscopica donata da Uniti per la provincia di Cremona.

Visita della vicepresidente della Regione Letizia Moratti, oggi pomeriggio all’Ospedale di Cremona per la presentazione del progetto di presa in carico totale promosso dalla Regione e rivolto ai pazienti oncologici chirurgici. L’ASST di Cremona è infatti fra le Aziende Socio-Sanitarie Territoriali lombarde che aderiscono all’iniziativa. Ogni anno gli Ospedali di Cremona e Oglio Po accolgono circa 2.000 pazienti oncologici per la prima visita. Il percorso di presa in carico totale accompagna il paziente per tutto il tempo del follow-up  teso alla cura della malattia e della persona. Scopo del progetto è la migliore gestione dei tempi di attesa per garantire ai pazienti l’esecuzione delle prestazioni necessarie nel rispetto delle tempistiche stabilite dai piani di cura individuali. Entro cinque anni questo percorso interesserà più di 10.000 pazienti.

I NUMERI – L’ASST Cremona ha ultimato l’attivazione della ‘presa in carico totale’ su patologie oncologiche di neurochirurgia (encefalo e colonna, 665 pazienti presi in carico entro cinque anni), chirurgia generale (intestino, 845 pazienti), senologia (mammella, 800 pazienti), urologia (prostata + vescica + rene, 990 pazienti), ginecologia (ovaio, endometrio, vulva, portio, cervice uterina, 255 pazienti), otorinolaringoiatria (testa, collo,395 pazienti). Cremona entro cinque anni prevede la ‘presa in carico totale’ su oltre 3.900 pazienti, con circa 10.000 visite e 24.000 approfondimenti diagnostici (tac, risonanze magnetiche, colonscopie, etc.).
Dopo il periodo di degenza, con la lettera dimissione, il paziente riceve gli appuntamenti per i primi controlli da effettuare nel post-operatorio e l’indicazione delle prestazioni diagnostiche da eseguire nel primo anno di follow-up.
La modalità di presa in carico totale è già stata applicata in via sperimentale dai reparti di Neurochirurgia, Chirurgia Generale e Senologia di Cremona. Entro novembre interesserà la Chirurgia Generale di Oglio Po, l’Urologia, la Ginecologia e l’Otorinolaringoiatria di Cremona. Nel tempo il progetto di presa in carico totale verrà esteso a tutte le unità operative.

ALL’OSPEDALE DI CREMONA UNA COLONNA LAPAROSCOPICA PER CHIRURGIA – Grazie ad ‘Uniti per la provincia di Cremona’, l’équipe di Chirurgia dell’Ospedale di Cremona può contare su una nuova colonna chirurgica laparoscopica funzionale allo svolgimento di interventi mirati e non invasivi. La donazione è stata presentata nel pomeriggio dalla vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia. La colonna per la chirurgia laparoscopica, già in uso a pieno regime nel blocco operatorio di Cremona, consentirà di effettuare una media di 300 interventi all’anno ed è a disposizione delle équipe specialistiche di chirurgia, urologia e ginecologia. Il Direttore Generale dell’ASST di Cremona ha espresso “un ringraziamento sincero” a Uniti per la Provincia di Cremona per questo dono così importante che consente di migliorare le performance chirurgiche a vantaggio di operatori e pazienti.

“Una giornata intensa in provincia di Cremona – ha concluso la Moratti -. La presentazione del progetto dedicato alla presa in carico del paziente oncologico e la nuova colonna chirurgica laparoscopica sono due tasselli importanti all’interno di una struttura, come l’ospedale di Cremona, che continua ad offrire prestazioni di qualità”.

SULLO SFONDO RESTANO I DUBBI SUL’ATTIVAZIONE DEL DEA DI II LIVELLO – L’incontro di oggi non verteva sul nuovo ospedale né sull’attivazione del Dea di II livello, ma la delegata regionale per la Sanità nel suo intervento ha ribadito come non sia ancora del tutto chiusa la partita per l’Asst di Cremona: “ne parlerò ancora anche alla luce della partenza del nuovo ospedale della città” ha detto.

A fronte dell’attivazione (ormai certa) del Dea di II livello a Mantova, Moratti mesi fa aveva assicurato di intendere lavorare, di concerto con il Ministero della salute, sulla possibilità di derogare dai limiti demografici dei bacini di utenza per poter attivare anche a Cremona il Dea super – specialistico in modo da dotare ciascun capoluogo di provincia di questo presidio.

E poi i complimenti al personale medico e sanitario per il lavoro, duro e battagliero, durante il Covid-19: “Un grazie sincero” ha detto l’assessore al welfare regionale che ha sottolineato come la Lombardia sia stata impegnata anche nella campagna vaccinale contro il Covid come elemento prioritario. Ora come punto del mandato resta l’abolizione delle liste d’attesa dopo il Coronavirus, e Cremona si sta dimostrando virtuosa anche in questo”.

 

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