Cronaca

Ospedale, aggressioni al personale
sanitario. Già 49 dall'inizio dell'anno

Invettive, insulti, ma spesso anche calci e pugni: medici e infermieri sono sempre più spesso vittime di aggressioni, a volte violente. Un problema che riguarda l’intero Paese, e Cremona non fa eccezione: come emerge dai dati elaborati dall’Asst cittadina, dall’inizio dell’anno (dato aggiornato al 24 agosto) sono state 49 le aggressioni a danno degli operatori sanitari in ospedale. Di questi, 12 hanno riguardato il Pronto Soccorso. Nel 2021 erano state 63, di cui segnalate dal Pronto Soccorso di Cremona 26.

Come evidenziano dall’ospedale, il fenomeno resta tendenzialmente sottostimato, in quanto gli operatori sanitari sono poco propensi a denunciare gli episodi. Gli ambienti maggiormente coinvolti da questo genere di eventi sono i servizi di Emergenza/Urgenza, le Strutture Psichiatriche ospedaliere e Territoriali, i luoghi di attesa, il servizio di geriatria e i servizi di continuità assistenziale.

Vi sono alcuni fattori che possono favorire l’innescarsi della violenza. Come l’incremento di pazienti con disturbi psichiatrici acuti e cronici dimessi dalle strutture ospedaliere e residenziali, ma anche la diffusione dell’abuso di alcool e droga. Un grosso fattore di rischio sono le lunghe attese presso pronto soccorso, ospedali e ambulatori, spesso abbinate alla carenza di personale, che porta a volte gli operatori a trovarsi da soli a gestire i pazienti.

Nell’Asst di Cremona il monitoraggio delle aggressioni, effettuato dall’UO Risk Management aziendale è in corso dal 2018 e prevede la segnalazione con la compilazione dell’apposita scala Moas per definire le caratteristiche dell’aggressione. Nei casi di maggiore gravità, vengono anche organizzati dei colloqui con la psicologa del Lavoro aziendale, per determinare se l’impatto dell’evento abbia causato nell’operatore disturbi della sfera psichica e per rielaborare la vicenda.

Laura Bosio

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