Cronaca

Consumo di suolo, Cremona
tra le peggiori di Lombardia

Cremona tra le Province peggiori per il consumo di suolo. A dirlo è il nuovo report dell’Ispra, che analizza la situazione alla fine del 2021. Emerge che sul nostro territorio il suolo consumato è 527 metri quadrati per abitante, il dato più elevato dopo Mantova (611). Complessivamente, dunque, nel nostro territorio vi sono coperture artificiali per 18.570 ettari, con un incremento di 75 ettari solo nell’ultimo anno, a parimerito con Milano anche in questo caso uno dei dati peggiori dopo Brescia, Bergamo e Mantova. Dunque tra il 2020 e il 2021 sono stati fagocitati 2,12 metri quadrati per abitante.

Il dato negativo si riflette anche su Cremona città, dove il consumo di suolo pro capite è sempre uno dei più alti, 277,21 metri quadrati per abitanti (dopo Mantova, dove sono 323), sebbene l’incremento nell’ultimo anno sia stato relativamente basso (0,3 ettari).

Insomma, il quadro aggiornato dei processi di trasformazione del nostro territorio, non è dei più edificanti, e rappresenta la costante perdita di una risorsa fondamentale, il suolo, con le sue funzioni e i relativi servizi ecosistemici.

Si tratta di trasformazioni che viaggiano a velocità incredibili, a braccetto con la costante trasformazione urbanistica, che dovrebbe prediligere la riqualificazione delle strutture presenti, ma che in realtà spesso altro non va che andare a realizzare di nuove, coprendo campi e cancellando boschi. I dati dell’ultimo anno raccontano di una triste inversione di tendenza rispetto al trend di riduzione che aveva caratterizzato gli anni precedenti.

Guardando alle regioni, i valori percentuali più elevati del suolo consumato sono in Lombardia (12,12%), seguita dal Veneto (11,90%) e dalla Campania (10,49%). Anche gli incrementi maggiori, indicati dal consumo di suolo netto in ettari dell’ultimo anno, riguardano in primis la Lombardia, con 883 ettari in più, seguita dal Veneto (+684 ettari), dall’Emilia Romagna (+658), dal Piemonte (+630) e dalla Puglia (+499). Valle d’Aosta, Liguria, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Basilicata e Calabria sono le regioni che, quest’anno, hanno avuto incrementi inferiori ai 100 ettari.

Laura Bosio

 

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