Cronaca

Centrodestra in Provincia: "Chiamati
solo per votare scelte già fatte"

foto Sessa

Mentre a Roma si consumava la rottura tra le eterogenee forze politiche  che sostenevano il governo Draghi, nel suo piccolo anche l’ente Provincia di Cremona viveva una piccola crisi. Il tema tornato alla ribalta durante l’ultima seduta del Consiglio, per l’approvazione del DUP e del bilancio 2022-2024, è il mancato coinvolgimento lamentato dai consiglieri che non sostengono il presidente Signoroni, sorretto come noto, da una maggioranza trasversale che va dai civici di centrodestra al Pd.

“Il nostro gruppo consiliare non è per nulla soddisfatto di come sta procedendo il governo della nostra Provincia”, dichiara il capogruppo Palmiro Bibiani, a nome di tutti i consiglieri provinciali del “Gruppo Consiliare Centro Destra per Cremona”, quindi Attilio Zabert, Valeria Patelli, Alberto Sisti, Filippo Raglio, Gianni Rossoni.

“La non considerazione dei consiglieri provinciali del centro destra, i quali oltretutto rappresentano il gruppo consiliare più numeroso presente all’interno del Palazzo di Corso Vittorio Emanuele, mi porta a sottolineare, come già fatto nella seduta consiliare del 16 maggio, che il nostro ruolo nonostante le premesse di inizio mandato del Presidente Signoroni, definirei di minoranza, rimane confinato solo ed esclusivamente ad una chiacchierata in videoconferenza per l’illustrazione e la presentazione di scelte già fatte.

“Sono stati presentati i punti all’ordine del giorno (consiglio di mercoledì 20 luglio) attraverso l’invio, pochi giorni prima, della documentazione relativa alle proposte di delibera senza dare il tempo necessario a svolgere un’analisi approfondita del materiale al fine di comprenderne la reale portata e per valutare le possibili ricadute sul territorio in termini di esigenze espresse dai sindaci che lo rappresentano.
Ci sono stati illustrati, in quella sede, progetti già decisi ed opere già finanziate senza motivazioni sulle scelte che hanno portato ad inserirne alcune al posto di altre.
Tutto ciò per dire che il nostro gruppo consiliare non è per nulla soddisfatto di come sta procedendo il governo della nostra Provincia che ricordo dovrebbe essere la Casa dei comuni, di tutti. Ciò che invece appare è che le decisioni siano in mano di pochi e, spesso prese con risultati e metodi alquanto discutibili.

E ringraziamo la tanto vituperata da qualcuno, Regione Lombardia, per l’immane sforzo che sta facendo in termini di contributi e di realizzazione delle opere per tutti i nostri enti locali.

Pertanto, essendo questa la nostra posizione all’interno di questa assemblea, ho chiesto al Presidente nella seduta consiliare, a tutela dei Sindaci e di tutto il territorio, di definire chiaramente quali siano invece i ruoli che ogni suo consigliere delegato ricopre, e di comunicarlo ai Sindaci stessi, i quali in più di un’occasione hanno manifestato a noi la grave carenza organizzativa e di gestione della Provincia di Cremona intesa come istituzione di secondo livello e come tale dovrebbe essere al fianco dei primi cittadini a risolvere i problemi e non a crearli.
Per tale motivo riteniamo a questo punto di dover far valere la posizione che ci è stata riconosciuta in maniera ferma, puntuale ed attenta controllando e quando necessario anche criticando l’operato e le scelte dell’amministrazione, facendolo però con il massimo spirito costruttivo solo per il bene dei nostri cittadini.

Riconosciamo infine il grande lavoro che i tecnici, funzionari e dirigenti dell’Ente stanno svolgendo in questo periodo – anche in condizioni non proprio favorevoli vista la carenza di personale più volte lamentata dagli stessi dipendenti; ma non è per niente corretto che un amministratore che deve risolvere un problema sul proprio territorio si debba rivolgere al tecnico competente in quanto se si rivolge alla politica non ottiene risposte!

Conosciamo e sappiamo, da amministratori seri quali siamo, il periodo storico che stiamo affrontando, le risorse non sono molte, mancano le entrate per l’IPT, per l’RC auto, ma se non si fa qualche ulteriore sforzo per incassare ad esempio i 550mila euro che il comune di Crema deve all’ente Provincia, allora la si smetta di lamentarsi e di dire “verranno tempi migliori”.

Il voto su DUP e Bilancio è stato quindi di astensione. gbiagi

 

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