Economia

Prezzo latte, fumata bianca:
sarà di 57 centesimi al litro

E alla fine la tanto attesa fumata bianca è arrivata. Dopo settimane di braccio di ferro tra i produttori e la parte industriale, questa mattina è andato in scena un incontro tra Italatte e tutti i soggetti della trasformazione, al termine del quale è stato definito il prezzo del latte da qui fino alla fine del 2022.

L’accordo è stato raggiunto dunque su una media di 57 centesimi al litro con, nello specifico, 55 cent/l nei mesi di luglio e agosto, 57 cent/l nei mesi di settembre e ottobre, 58 cent/l nel mese di novembre e 60 cent/l nel mese di dicembre.

«Ci aspettavamo un significativo aumento del prezzo – spiega Maurizio Roldi, presidente della Federazione lattiero-casearia di Confagricoltura Lombardia – e quello c’è stato. Non possiamo esprimere piena soddisfazione, ma sicuramente il salto in avanti è stato notevole, considerando che si partiva da una base di 48 cent/l. La grossa incognita, dal mio punto di vista, è rappresentata dai costi di produzione, che sono ancora in aumento. Il nuovo prezzo ci permette di respirare un po’, ma dovremo capire cosa succederà nelle prossime settimane con i raccolti e i foraggi, che in alcune zone sono critici. Tra due o tre mesi potremo avere un quadro più chiaro della situazione».

Più amaro il commento del presidente nazionale della Federazione latte Francesco Martinoni, che parla di «accordo che lascia un po’ di amaro in bocca, dal momento che l’andamento del mercato in questo momento è talmente imprevedibile che è difficile concordare un prezzo valido. Quanto fatto oggi è il meglio possibile dopo una seduta lunga e intensa. Abbiamo deciso di accettare questo contratto pensado che comunque a fine anno si arriverà a 60 cent/l, una buona base di partenza per il 2023».

“Bene l’accordo sul prezzo del latte”, ha commentato infine l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi. “Un risultato che dimostra come ragionare di filiera sia l’unico modo per valorizzare il lavoro di tutti gli attori che la compongono. Ora è fondamentale che il Governo faccia una azione istituzionale decisa che porti alla revisione delle modalità di determinazione del prezzo. Un aumento graduale che tiene conto anche dei rincari dei costi di produzione. Non possiamo prevedere con certezza l’andamento dei mercati in autunno, ma questo accordo è una boccata d’ossigeno per la zootecnia lombarda, cuore pulsante di quella nazionale”.

La Lombardia produce il 46% del latte italiano, ha un totale di 4.674 imprese di produzione del latte vaccino e 607.000 capi.

NUMERO IMPRESE (CON CONSEGNE O VENDITE DIRETTE) DEL LATTE VACCINO:

– Bergamo 678

– Brescia 1.309

– Como 121

Cremona 666

– Lecco 77

– Lodi 249

– Mantova 824

– Milano 244

-Monza e Brianza 26

– Pavia 91

– Sondrio 318

– Varese 71

– Lombardia 4.674.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...