Cronaca

Infortunata postina 23enne:
la denuncia della Cgil

Ennesimo infortunio sul lavoro, lo scorso 8 luglio, per una postina di 23 anni, assunta a tempo determinato. A denunciarlo è la Cgil Slc Area Sud Lombardia. “Al di là delle responsabilità che saranno accertate dagli organismi preposti, spesso in un’azienda come Poste Italiane i precari, e non solo, sono sistematicamente sotto pressione e sempre sul limite del rispetto delle regole pur di assicurare tempi e quantità nella consegna della corrispondenza, e magari garantirsi una trasformazione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro, ingraziandosi i capi dando di più” commentano dal sindacato.

“Da oltre 2 anni, i portalettere svolgono il loro lavoro in condizione di emergenza sanitaria, alla quale si è aggiunto, già da qualche mese, il rischio di colpi di calore e stress termico a causa delle anomale temperature di questo periodo.
Diversi studi hanno evidenziato che lavorando in condizioni di temperature elevate (in ambiente outdoor) il rischio di infortunio aumenta del 10/15 per cento, con conseguente riduzione della produttività”.

“Il buon senso e le direttive Ats e Inail, consigliano di programmare l’attività lavorativa nelle ore più fresche della giornata, in Poste Italiane si fa l’esatto contrario, facendo lavorare i portalettere nelle ore più calde e prolungando l’orario di lavoro a causa delle continue richieste di prestazione aggiuntiva e straordinario” continua il sindacato.

“Segnali evidenti della necessità urgente di intervenire sul modello organizzativo e sulla formazione. Da anni sosteniamo la necessità di garantire modalità di lavoro che non mettano, specie nel recapito, a rischio i dipendenti, richiamando la società al rispetto rigido delle norme di sicurezza”.

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