Cronaca

Carenza medici, alla selezione per
il P.S. si presentano solo in due

foto d'archivio

L’allarme sulla carenza di personale medico un po’ dovunque ma soprattutto nell’ospedale di Cremona, risuona da tempo e una ulteriore dimostrazione viene dall’ultima selezione dell’Asst per la ricerca di medici da impiegare al Pronto Soccorso, unità operativa che più di altre risente della carenza, per la gravosità dell’impegno richiesto. Solo due i medici che si sono presentati alla chiamata per coprire i turni dei Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino e dell’OglioPo. Formazione universitaria italiana e provenienza straniera, peraltro con curriculum di tutto rispetto. I due professionisti lavoreranno con un rapporto di libera professione, per ora la previsione dell’Asst è di impiegarli per 6 mesi, con retribuzione lorda di 60 euro l’ora, per un orario che va da un minimo di 24 a un massimo di 38 ore settimanali.

Solo di pochi giorni fa le dichiarazioni della direttrice del Servizio, la dottoressa Francesca Cò, motivava anche con la difficoltà a reperire personale le ragioni delle lunghe attese che spesso vengono lamentate dai cittadini:

«Il pronto soccorso di Cremona – aveva detto – soffre di difficoltà strutturali (spazi) che condizionano l’attività; inutile nascondere, poi, che la fisiologica carenza di personale (medici, infermieri e Oss) – un problema in tutto il Paese – ha il suo peso. Nonostante questo, nell’ultimo anno, abbiamo lavorato molto per ottimizzare i percorsi assistenziali attraverso la standardizzazione di processi: ad ogni problematica di salute corrispondono azioni definite e codificate che gli operatori mettono in pratica in modo uniforme. Questo a vantaggio della performance dell’intera equipé e soprattutto della miglior gestione del paziente.

Molti gli accessi ancora inappropriati al pronto soccorso cittadino, che fanno poi dilatare i tempi di attesa quando non c’è una vera emergenza – urgenza: circa 100 le persone che si presentano al giorno, due terzi delle quali con casi di minor gravità o non urgenti, come le persone Covid-19 positive asintomatiche. Il restante terzo è invece rappresentato da codici rossi e gialli, ossia le vere emergenze, quando la situazione implica pericolo di vita e possibile evoluzione in quella direzione. E questo nonostante siano state apportate migliorie nell’organizzazione del servizio: dall’app regionale Salutile, per vedere in tempo reale l’affollamento dei pronto soccorso più vicini, fino al miglioramento delle procedure per disporre un eventuale ricovero. Il pronto soccorso di Cremona inoltre è “tarato” per trattare i casi più gravi delle emergenze urgenze, essendo punto di riferimento territoriale e regionale per le patologie per cui il fattore tempo salva la vita, ad esempio per gli eventi cardiovascolari, ictus, neurochirurgia. Una specializzazione che pertanto può far slittare in vanti i tempi di attesa per le patologie più leggere.

Ma molti altri sono i settori della sanità pubblica in sofferenza, basta dare un’occhiata ai bandi tuttora aperti presso l’Asst cremonese per incarichi libero professionali ma anche per tempi indeterminati: in questo momento ad esempio si stanno cercando medici per il servizio di Guardia internistica notturna, per Anestesia, per la sorveglianza medica nel carcere, per la Psichiatria all’OglioPo, oltre alla ricerca di 5 specialisti in cardiologia e di un anatomo patologo per assunzioni a tempo indeterminato. E l’elenco è ancora lungo, senza contare la ricerca sempre aperta di infermieri, tecnici di laboratori, medici per proseguire con la campagna vaccinale e le attività di contact tracing nell’ambito della epidemia da Covid non ancora terminata. gbiagi

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