West Nile, segnalate zanzare
positive: attenzione massima
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Cresce l’allarme west nile virus: sebbene ancora non si siano registrati casi confermati nell’uomo, ai primi di luglio sono state segnalate delle positività in alcune zanzare trovate in una trappola collocata tra la provincia di Brescia e quella di Cremona. In concomitanza, un’altra positività è stata riscontrata in provincia di Mantova. “Per questo abbiamo allertato i medici delle cure primarie in data 7 luglio per avvisarli della circolazione del virus nelle zanzare, che solitamente anticipa i casi umani, ed è scattata quindi la sorveglianza sui donatori di sangue e sugli eventuali trapianti d’organo” spiega il dottor Luigi Vezzosi, dirigente medico dell’Uos Prevenzione Malattie Infettive dell’Ats ValPadana.
“Ci sono stati casi sospetti che sono però stati smentiti dagli esami in corso, in provincia di Cremona. Nel Mantovano, invece, ci sono attualmente due casi fortemente sospetti”.
Rispetto agli scorsi anni, forse anche a causa del grande caldo, si è riscontrato un anticipo sulle positività. E poiché per questo virus non esistono vaccini o terapie specifiche, è di estrema importanza agire sulla prevenzione: “Bisogna evitare i ristagni di acqua, avere l’accortezza di coprire maggiormente le zone del corpo esposte, usare repellenti, scegliere vestiti chiari in quanto facilitano l’individuazione di insetti” continua Vezzosi. “Se possibile, meglio dotare case di zanzariere, o evitare di tenere le finestre aperte se si ha un climatizzatore”.
Il virus nell’80% dei casi è asintomatico. In circa il 19% si presenta una sintomatologia blanda, con febbre, cefalea, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e manifestazioni cutanee, e si risolve in pochi giorni. Nei soggetti anziani e fragili, tuttavia, “si possono manifestare forme più gravi” sottolinea ancora il medico. “L’1% degli infetti può riscontrare febbre elevata, cefalea intensa, una debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi visivi, torpore, convulsioni, paralisi e coma. In casi ancora più gravi può provocare una forma di encefalite”.
Fondamentale è il monitoraggio costante della situazione epidemiologica relativamente a tutte le patologie infettive, soprattutto considerando il recente caso di febbre Dengue accertato sul Bresciano, altra patologia portata dalle zanzare. “C’è un approccio di sorveglianza integrata che vede la collaborazione dell’Unità di prevenzione regionale, del Dipartimento Veterinario e dell’Igiene Pubblica” spiega ancora Vezzosi. “Per ogni caso sospetto facciamo un controllo epidemiologico per capire se ci sono altri familiari positivi, verifichiamo se il paziente ha viaggiato per essere certi che non abbia contratto il virus altrove, ecc.
Inoltre vengono controllate tutte le sacche di sangue e gli eventuali organi donati. In pronto soccorso i medici sanno che di fronte ad alcuni sintomi specifici non si può escludere il West Nile” conclude il medico.