Torna a preoccupare il West
Nile virus: controlli a tappeto
Si torna a parlare di emergenza West Nile Virus, dopo la morte di un anziano in veneto, probabilmente proprio a causa della famigerata Febbre del Nilo, e dopo la comparsa dei primi casi anche in Lombardia. Anche il territorio Cremonese è attenzionato con cura, visto il grande quantitativo di zanzare presenti. Secondo l’ultimo bollettino settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, sono in corso di conferma positività entomologiche in provincia di Cremona, su campioni prelevati all’interno di trappola parlanti, così in altre province di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
Nelle ultime due settimane sono state campionati, sul nostro territorio, 173 zanzare e 7 volatili. Ma l’attività di sorveglianza integrata viene fatta a livello regionale, grazie al lavoro dei Dipartimenti Veterinari, che consente di ottimizzare l’operato delle strutture sanitarie, oltre a consentire un rilevante risparmio economico. Lo ha spiegato la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti, dopo i primi casi registrati in Lombardia nel 2022.
La sorveglianza veterinaria nei confronti della West Nile Disease ha l’obiettivo di evidenziare precocemente la circolazione del virus a livello ambientale, prima della comparsa dell’infezione nell’uomo. Questo ha lo scopo di allertare i Dipartimenti Medici e ai Centri Sangue per attivare l’attività di sorveglianza e prevenzione su forme cliniche nell’uomo e sulle donazioni di sangue e organi.
La West Nile Disease (WNV) è una zoonosi causata da un arbovirus trasmesso da zanzare notturne ed aventi per serbatoio diverse specie di uccelli. Da qui il virus viene trasmesso all’uomo tramite la puntura di zanzare (tipo Culex), veri e propri vettori della malattia verso l’uomo e altre specie animali, come il cavallo. Bisogna sottolineare, però, che l’uomo e gli altri mammiferi non sono in grado di trasmettere l’infezione. Uniche possibilità di infezione (da uomo a uomo), anche se rare, sono con i trapianti di organi, con le trasfusioni di sangue e con la trasmissione madre-feto in gravidanza.
L’infezione può causare semplice rialzo termico ma anche forme più gravi di encefalomieliti e sintomatologie neurologiche e, in alcuni casi, anche la morte.