Comune-carcere: confronto per
mettere a punto progetti e iniziative
Sulla visita in carcere è intervenuto anche Sergio Ravelli, del Partito
Radicale. "Era ora che anche l'istituzione locale si facesse carico
delle gravi problematiche che affliggono il penitenziario cremonese"
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Primo momento di confronto, questa mattina, sulla situazione del carcere di Cremona in occasione della visita del presidente del Consiglio Comunale Paolo Carletti e dei capigruppo consiliari. Gli amministratori sono stati ricevuti dalla direttrice Rossella Padula e dai capi area dell’istituto penitenziario che hanno illustrato, in base alle rispettive competenze, la realtà del penitenziario. Un confronto che si è protratto per quasi quasi due ore e che è stato particolarmente proficuo per gli spunti che ha offerto.
“Durante la visita”, si legge in una nota del Comune, “è apparsa in maniera chiara ed evidente la soddisfazione per l’interesse concreto e fattuale che l’Amministrazione comunale rivolge alla realtà carceraria. Apprezzamento è stato espresso per il rapporto diretto e continuo con la direzione, nonché per una serie di iniziative all’interno del carcere coordinate dal Comune, volte alla rieducazione e al reinserimento delle persone attualmente detenute”.
“Tanto viene fatto e ancora di più andrà fatto per garantire l’implementazione di quella rete di contatti tra il carcere e le realtà esterne non solo istituzionali, ma anche produttive”, ha dichiarato il presidente del Consiglio Comunale Paolo Carletti. “La visita di questa mattina è stato il primo passo. L’auspicio è che nella prossima seduta dell’Ufficio di Presidenza si possa strutturare una serie di incontri e di progetti sempre nella consapevolezza del pieno appoggio da parte dell’Amministrazione comunale alle iniziative che vengono messe in campo per la modernizzazione dell’espiazione delle pene detentive”.
Sull’interesse dell’Amministrazione sul tema carcerario è intervenuto anche Sergio Ravelli, consigliere generale del Partito Radicale. “Finalmente”, ha commentato. “Era ora che anche l’istituzione locale si facesse carico delle tante e gravi problematiche che affliggono la comunità penitenziaria che, lo ricordo, tra detenuti, agenti di polizia penitenziaria, operatori vari e familiari dei reclusi, coinvolge oltre mille persone.
Altrettanto lodevole mi appare la decisione di convocare una seduta dell’Ufficio di Presidenza allargato ai soggetti che si occupano, sia dentro che fuori, della Casa Circondariale cittadina. L’elenco degli invitati è ampio, dai rappresentanti dei lavoratori penitenziari al Garante dei detenuti, dalla locale Camera Penale all’associazione Antigone.
Trovo invece assolutamente incomprensibile la scelta di escludere da tale seduta i rappresentanti locali del Partito Radicale che da decenni si occupano della problematica carceraria in tutti i suoi molteplici aspetti. Per quanto mi riguarda, ricordo che ho visitato per la prima volta il carcere di Cremona – la vecchia struttura di via Jacini – nel lontano 1976. E in questi 46 anni i militanti cremonesi del Partito Radicale non hanno mai smesso di farlo, con visite periodiche con parlamentari e rappresentanti istituzionali, iniziative pubbliche di sensibilizzazione, interlocuzioni con tutti i soggetti che operano all’interno della realtà carceraria. Cercando sempre di fornire suggerimenti e proposte, mai assecondando la protesta fine a se stessa.
Mi rammarica il fatto che i rappresentanti dell’istituzione locale abbiano deciso di rinunciare al contributo di esperienza e di competenza che avremmo potuto assicurare.
Di sicuro tale scelta non farà venir meno la nostra attenzione e il nostro impegno nei confronti della comunità penitenziaria. Siamo infatti già impegnati nell’organizzazione dell’edizione 2022 del “Ferragosto in carcere” che vedrà i militanti del Partito Radicale in visita in moltissime carceri italiane, Casa Circondariale di Cremona compresa”.