Giacchetta: "Pronti per la
Serie A, ma c'è molto da fare"
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Ha preso il via ufficialmente oggi, lunedì 4 luglio, la stagione della Cremonese che si confronterà nel campionato di Serie A. A introdurre la stagione è stato il direttore sportivo grigiorosso Simone Giacchetta che ha parlato in conferenza stampa insieme al consigliere strategico Ariedo Braida. “E’ una giornata che per noi molto importante e che ci riempie di grande emozioni. Siamo partiti ufficialmente per una stagione sportiva che ci vedrà impegnati nella massima categoria: è una grandissima soddisfazione. Da oggi ci aspetta compito lungo, faticoso e pieno di insidie e difficoltà, ma siamo pronti ad affrontarlo”.
Giacchetta ha sottolineato: “Ho rivisto con grande piacere i ragazzi della scorsa stagione con cui abbiamo condiviso momenti di grande gioia e festa. Abbiamo ricordato di quando due mesi fa stavamo qui a festeggiare e a ricordare le partite fatte con grande trasporto: mi auguro che ci sia la possibilità di tornare qui l’anno prossimo per raccontare altre partite positive e un’altra avventura di questo livello”.
Sul mercato (QUI le ultime sul mercato della Cremonese), il ds spiega: “C’è molto da fare: la Cremonese si presenta a questa stagione con posti vuoti come conseguenza degli anni precedenti. Contiamo su uno zoccolo duro che potrà essere mantenuto o ridotto a seconda delle esigenze che impone la massima categoria e che andrà integrato con giocatori validi per la categoria. Il tempo c’è, ma non è tantissimo: il campionato inizia 20 giorni prima, ma le dinamiche del mercato sono rimaste le stesse. La Cremonese, tuttavia, è una delle società che ha fatto più movimenti, ma chiaramente non basta”. La Cremonese che “ha già avviato discorsi con alcuni giocatori e alcune società: stiamo cercando di dare al mister soluzioni nel più breve tempo possibile per permettergli di iniziare a lavorare”. “La squadra – ha aggiunto – parte il 20 luglio per il ritiro: ci piacerebbe dare qualcos’altro all’allenatore, ma allo stesso tempo non è semplice coniugare tante cose in breve tempo per cui bisognerà avere calma e pazienza. Per rimanere in Serie A bisogna sbagliare il meno possibile: portiere e attaccante sono fondamentali, ma per l’attaccante dobbiamo metterci alla ricerca del profilo giusto”.
In questo senso, Giacchetta illustra la strategia grigiorossa: “Volevamo partire dalla difesa per iniziare a lavorare dal punto di vista difensivo. Il modo di stare in campo rispetto allo scorso anno è diverso, meno orientato sulla linea e più sui riferimenti. Cerchiamo ragazzi volenterosi, con un buon fisico che siano pronti ad affrontare questo percorso lungo e difficile: le caratteristiche che cerchiamo la velocità difensiva e l’aggressività”. In generale, si cercano “calciatori che abbiano le caratteristiche adatte al campionato che vogliamo fare”. “In rosa – ha detto ancora – ci sono tanti giocatori che hanno fatto bene in Serie B e che saranno oggetto di valutazione da parte dello staff tecnico, ma era doveroso presentare al nuovo mister i giocatori della scorsa stagione. Per formare un gruppo competitivo, in ogni caso, dovremo sfoltire e integrare questo”.
Al momento, in casa Cremonese non si guarda al mercato degli svincolati (“Magari più avanti”) e viene posta attenzione sui “giovani, di cui c’è più che ma bisogno”. “La prima richiesta – spiega – è recuperare giocatori giovani e italiani che possano avviare un percorso con la Cremonese, ma ce ne sono pochi ed è una cosa su cui anche il sitema calcio dovrebbe interrogarsi. Il mercato estero ci può quindi venire in aiuto e può essere una valida alternativa perché quello italiano viene visto ancora come un campionato top per la formazione per cui oggi i ragazzi di 22/23 anni alla ricerca di una formazione culturale e tecnica di livello vedono quella di venire in Italia come una grande opportunità, mentre altri preferiscono altri campionati, forse più competitivi”.
In conclusione, Braida ha chiosato: “Se i grandi club non immettono nel mercato denari, i piccoli cosa possono fare? Il mercato è difficile, complicatissimo anche perché ci sono pochi giocatori, soprattutto italiani e per qualsiasi operazioni ci vogliono settimana con il rischio poi di non concludere nulla”.