Cronaca

In crescita i contagi, in calo le
vaccinazioni: hub in "versione estiva"

Il centro Sapiens chiuso da lunedi 4 luglio per 15 giorni, ma resta aperta la possibilità di vaccinarsi nelle farmacie aderenti all'accordo con Ats. La responsabile vaccinazioni dell'Asst Cremona, Antonella Laiolo: "Importante concludere il ciclo vaccinale. Anche se è estate".

Sempre più casi di contagio da Covid nelle ultime settimane, con un tasso di tamponi positivi attorno al 25% in Lombardia, e sempre meno persone che si fanno vaccinare con la terza dose. Lo dicono i numeri ma lo dimostra anche la decisione di Regione Lombardia – complice la stagione estiva – di attivare un solo hub vaccinale massivo per ciascuna provincia.

E così, da lunedì prossimo, chiuderà per 15 giorni il centro Sapiens di Costa S. Abramo e chi vorrà potrà recarsi in alternativa a Crema; quindi  per la seconda metà del mese ci sarà una staffetta tra i due hub. Già da venerdì 1 luglio comunque entrano in vigore nuovi giorni e orari per l’hub di Costa s.Abramo (Leggi QUI). E per chi lo volesse, l’Ats ricorda che anche le farmacie aderenti all’accordo possono effettuare le vaccinazioni anti Covid.

Fatto sta che la sempre minore affluenza di persone negli hub è anche il frutto di un atteggiamento più rilassato nei confronti di un virus che si sta mostrando meno aggressivo di due anni fa. E anche chi ha fatto prima e seconda dose nello scorso inverno e che magari ha dovuto saltare la dose booster in quanto è incappato nel virus durante il picco epidemico, oggi tende ad aspettare l’arrivo dei primi freddi per fare, eventualmente, la terza dose.

 “L’ideale è completare il ciclo vaccinale così come è stato previsto – spiega a questo proposito Antoniella Laiolo, responsabile unità vaccinale dell’Asst di Cremona -. Chi ha fatto il ciclo primario  è opportuno che faccia il booster per aumentare e prolungare l’efficacia e la durata  della protezione. Abbiamo visto che i vaccini, per quanto abbiano fatto molto bene il loro lavoro, vanno molto bene nei primi 4 – 6 mesi, poi la protezione comincia la calare, soprattutto nei soggetti fragili. E proprio per questo motivo per alcune persone (ad esempio gli ultra80enni o gli ultra60enni con particolari patologie, ndr) viene proposto anche il quarto booster”.

“A chi non ha potuto fare la dose booster perchè si è ammalato durante il picco epidemico invernale – continua – ricordo che dopo 120 giorni dalla guarigione, la vaccinazione si può fare. Alcune categorie sono state obbligate a farlo per motivi di lavoro. In alcuni Paesi esteri sono molto più sbrigativi e netti: a 28 giorni dalla guarigione ci si può già vaccinare”.

Molti scettici ritengono che con un virus che muta così rapidamente si debba convivere piuttosto che immaginare di vaccinarsi continuamente ad ogni nuova variante. Cosa risponde?

“Il fatto che questo virus cambi più velocemente di quello influenzale, anche di quello del morbillo, non significa che dobbiamo fare una rincorsa continua alla vaccinazione. Lo dimostra il fatto che il vaccino congegnato per la prima variante funziona ancora, anche se con una una capacità di funzionamento non ottimale. Il principio è che è giusto fare tutto quello che è possibile fare. Abbiamo questa chance, va sfruttata al massimo delle sue potenzialità, ossia fare tutte le dosi previste. Non avremmo mai potuto aspettare di vedere come il virus sarebbe mutato, dicendo vediamo se si ferma o come muta … i morti sarebbero stati molti di più e la vita sociale ne avrebbe fortemente risentito”.

E a proposito degli scettici: stando agli ultimi dati diffusi da Ats, solo 139 sono state le vaccinazioni in tutta la provincia di Cremona con il  Novavax, il vaccino che avrebbe dovuto convincere quelli che non si fidavano della tecnologia a mRNA . “Ma non ha avuto un gran successo”. afferma Laiolo. “Alcune persone hanno atteso questo prodotto, ma al di là del tiepido entusiasmo dei primi giorni adesso non lo chiede quasi più nessuno”.

In generale tuttavia l’adesione dei cremonesi alla campagna vaccinale è molto alta, come mostrano i dati dell’ultimo report Ats aggiornato al 26 giugno:

 

E non si fermano gli appelli alla vaccinazione da parte delle autorità sanitarie. “A fronte del mutato scenario pandemico delle ultime settimane – afferma Ats Valpadana in una nota –  con la circolazione di nuove varianti del SARS-CoV-2 e l’incremento sostenuto dei casi e delle percentuali di positività, l’ATS della Val Padana sottolinea nuovamente l’importanza della vaccinazione, in particolare per gli ultraottantenni, gli ultrasessantenni fragili (che presentano patologie concomitanti o preesistenti) e gli immunodepressi, che hanno l’opportunità di ricevere la quarta dose per mantenere alto il proprio grado di immunizzazione e proteggersi più efficacemente dalle forme severe di malattia. Sono 19 le farmacie che hanno aderito alla campagna vaccinale (12 nel cremonese e 9 nel cremasco) presso le quali è pertanto possibile ricevere la somministrazione”. gbiagi

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