Cronaca

Memoria delle deportazioni: anche
a Cremona le "pietre d'inciampo"

Anche Cremona collocherà le “pietre d’inciampo” per ricordare quale fu la tragedia delle deportazioni in epoca nazifascista. L’iniziativa nasce dalla Fondazione Gunter Demnig e ha già trovato applicazione in varie città: in pratica consiste nella collocazione di elementi sporgenti sui selciati stradali e in particolare in strade significative da questo punto di vista, in modo da costituire uno spunto per riflettere su quei fatti storici, nella normalità della vita di tutti i giorni.

L’iniziativa è in divenire all’interno di un progetto che ha visto impegnata quest’anno la scuola primaria del Cambonino e l’amministrazione comunale. Sono già stati individuati  37 nominativi di cremonesi che furono deportati e verrà individuata una zona, molto probabilmente del centro storico, per collocare le pietre d’inciampo.

Un’iniziativa che una volta tanto ha trovato sulla stessa lunghezza d’onda maggioranza e minoranza consigliare, ieri in Consiglio. A partire da una mozione di Elisa Chittò (Pd) contro l’antisemitismo, è intervenuto con un emendamento Alessandro Zagni (Lega) che impegna “il sindaco e la giunta a promuovere il progetto delle pietre d’inciampo della fondazione Gunter Denning, nonchè a sostenere anche economicamente coloro che intendono richiedere la posa di circa 10 pietre di inciampo per i deportati dal Comune di Cremona”.

Proposta condivisa a nome della Giunta dall’assessore alla Cultura Luca Burgazzi che ha aggiornato sull’evoluzione del progetto con la scuola del Cambonino: “I nominativi che stiamo vagliando – ha detto tra l’altro – non appartengono soltanto a persone ebree. Risalire alle loro residenze non è facile, per questo stiamo vagliando la possibilità di collocare le pietre in una zona del centro storico dove già esistono i sanpietrini”. L’intenzione è di concludere il progetto nel 2023 nell’ambito Giornata della Memoria. gbiagi

 

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