Ambiente

Comune-A2A, ambientalisti:
"Accelerare su comunità energetiche"

Primo incontro, ieri pomeriggio in Comune, tra i tecnici di A2A e il mondo ambientalista cremonese sul tema dell’efficientamento energetico, uno dei punti cardine del Protocollo d’Intesa firmato nei mesi scorsi con il Comune e parte integrante del programma Cremona20/30. Il pacchetto di investimenti che la società energetica in cui è confluita Lgh ha in programma per la transizione energetica nell’arco dei prossimi 10 anni.  In questo percorso è previsto l’incontro tra il soggetto industriale, ente pubblico e interlocutori sociali.

“Abbiamo ribadito che non è più tempo di parlare di efficientamento energetico, ma di agire”, afferma Giovanna Perrotta, responsabile del circolo Vedoverde di Legambiente, che ha partecipato all’incontro insieme a Benito Fiori di Ambientescienze e Michele Arisi a nome degli Stati Generali Clima Ambiente Salute.

Gli ambientalisti hanno ribadito che la transizione energetica è un punto cardine, che riguarda il presente, non più il futuro e che di tempo se ne è perso fin troppo. La strada maestra è l’avvio delle comunità energetiche, che a Cremona, ma non solo, ancora non si sono attivate. Per questo è stato chiesto che comune e Linea Green si attivino per aprire uno sportello ad hoc che dia informazioni chiare ai cittadini per aiutarli a disbrigare pratiche burocratiche tutt’altro che semplici; e che vengano sollecitate campagne informative per fare ridurre gli sprechi, a tutti livelli, a cominciare dagli uffici pubblici e privati che tengono accese le luci o i condizionatori anche quando le stanze sono vuote.

“Non ci interessa che venga abbandonato il gas russo per acquistarlo altrove”, il concetto ripetuto anche ieri da Legambiente. “Le comunità energetiche hanno un grande valore non solo economico perchè consentono l’autoproduzione, ma anche sociale, perchè appunto sono il segno tangibile di una condivisione di intenti”.

Al momento le comunità energetiche restano un miraggio in tutta Italia. Si parla di un numero quasi impercettibile di comunità, con installazioni di taglia compresa tra i 20 e i 50 kilowatt picco. Ma la svolta dovrebbe arrivare grazie al Pnrr che prevede finanziamenti di oltre 2 miliardi di euro per favorire la diffusione delle modalità di autoproduzione e autoconsumo collettivo. L’investimento punta ad installare circa 2.000 MW di nuova capacità di generazione elettrica in configurazione distribuita da parte di comunità delle energie rinnovabili e auto-consumatori. Ipotizzando una produzione annua da fotovoltaico di 1.250 kWh per ogni kW, si produrrebbero così circa 2.500 GWh annui, in grado di evitare l’emissione di 1,5 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. gbiagi

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