Economia

CremonaFiere, piano di rilancio
in perdita, FI: "Comune contribuisca"

CremonaFiere e la difficile strada del rilancio dopo la perdita della Mostra internazionale del bovino da latte organizzata fin dalla sua nascita a Cremona da Anafij, l’associazione nazionale allevatori di razza Frisona e Jersey. Se ne è tornat0 a parlare ieri in Consiglio comunale, con un ordine del giorno con cui Carlo Malvezzi di Forza Italia chiede l’impegno del Comune a sostenere economicamente la Spa per dare fiato al piano di rilancio varato lo scorso anno dai soci, tra cui il Comune medesimo.

In sostanza, viene chiesto che il Comune garantisca “per ciascun esercizio finanziario degli anni 2022 e 2023, il sostegno a CremonaFiere corrispondendo adeguate risorse, eventualmente anche in servizi, in funzione del rilancio della fiera della sua strategicità e per l’indotto sul territorio”.
In più, di farsi “parte attiva, unitamente ad altre realtà imprenditoriali e istituzionali, per la predisposizione di progetti finalizzati ad accedere ai fondi del PNRR per la partecipazione, a condizioni agevolate, delle aziende a manifestazioni fieristiche internazionali” e di “valutare la possibilità di accompagnare e sostenere il Piano di Sviluppo e Rilancio di CremonaFiere attraverso la sottoscrizione di un accordo di programma con le istituzioni superiori, che comprenda il sostegno economico per la realizzazione di opere strutturali e impiantistiche per migliorare l’attrattività della Fiera di Cremona”.

Sullo sfondo, la certezza che per il 2022 e forse anche il 2023, il progetto di rilancio a cui anche la Regione lo scorso anno aveva dato il benestare, si chiuderà con un disavanzo. Malvezzi ha ricordato che nel 2021 il bilancio ha chiuso in utile di 610mila euro grazie ai contributi di Regione e Governo, che hanno aiutato a risanare la disastrosa annata 2020, senza che il “Comune abbia versato un euro “, riconoscendo tuttavia che per il meccanismo dei contributi pubblici, l’esborso del Comune non poteva cumularsi con quello degli altri enti pena il loro annullamento. Il problema, afferma Malvezzi, è che “anche quest’anno non c’è un solo euro a favore della Fiera nel bilancio comunale”.

Immediata la reazione della maggioranza. “CremonaFiere è un indiscusso volano per l’intero tessuto economico”, ha detto Enrico Manfredini (Fare Nuova la Città).  Il comune di Cremona ha sempre offerto stimolo e sostegno in tutti i momenti, sia positivi che negativi. D’altra parte però occorre che non sia solo il Comune a fornire risorse, lo devono fare tutti i soci, in base alle loro quote”.
“Non si può pensare che il Comune sia un bancomat”, la conclusione di Manfredini, che ha paventato il rischio di un’esclusione dei soci pubblici Comune, Provincia, Camera di Commercio, dai meccanismi decisionali.

“In sostanza l’ordine del giorno chiede di dare un contributo economico alla Fiera”, ha aggiunto Roberto Poli, capogruppo Pd, ma c’è un ostacolo tecnico giuridico, derivante dalla Legge Madia, che impedisce un esborso diretto del Comune  a una Spa partecipata che presenta un bilancio in deficit per tre anni consecutivi.  “Il Comune non può ripianare il debito. E poi c’è anche un ragionamento più articolato e complesso, serve un dibattito più ampio che siamo disponibili a fare, in altre sedi. Va bene far parte di un progetto di rilancio, ma devono intervenire anche gli altri livelli, istituzionali e privati”.

La sede per approfondire il discorso sarà un prossimo ufficio di presidenza o una commissione bilancio a cui sarà invitato il Cda di Cremonafiere.

“Cosa ha fatto finora il Comune da quando è scoppiata la crisi di Cremonafiere?”, ha aggiunto Alessandro Zagni, Lega. “Nessuno ne ha più  parlato fino ad oggi. Il Comune torni a fare da regista per tutte le altre istituzioni per rilanciarne le attività. Anche in una Apa è più che legittimo che un socio chieda in assemblea una ricapitalizzazione. Evidentemente ci sono elementi di criticità che richiedono ai soci di prendere posizione. Chi meglio del Comune dovrebbe farlo?”

“Chiedo alla maggioranza di fare una riflessione, è importante uscire da qui con un chiaro segnale di sostegno alla Fiera”, ancora Malvezzi. “I tecnicismi giuridici si possono superare se c’è la volontà”.
Cauto Lapo Pasquetti, Sinistra: prima di sborsare denaro del Comune, meglio procedere in commissione chiedendo delucidazioni ai soci.

“Non si può tenere in piedi la Fiera solo coi soldi della pubblica amministrazione, quel tempo è finito. Tutti parlano, in particolare le associazioni di categoria, ma quando si tratta di tirar fuori una lira si nascondono”, ha aggiunto Giovanni Gagliardi, Pd.
“Il problema è che bisogna battere strade nuove. Abbiamo fatto sempre molto di più di quanto dovevamo, serve un progetto vincente e innovativo”.

A chiudere il discorso il sindaco Gianluca Galimberti, che ha ricordato come il Comune abbia sempre sostenuto le istituzioni locali, non senza fatica, ma con grande convinzione a favore dello sviluppo del territorio: serve ora un sistema territoriale forte ed in grado di procedere unito nel quale il Comune è impegnato. Il Sindaco, riferendosi poi al Piano di Sviluppo di CremonaFiere, ha preannunciato la volontà di un approfondimento in sede dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale con i vertici dell’Ente, proposta fatta propria dal Presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti.

“Non è la prima volta che questa smania di protagonismo e di attacco, rischia di trascinare in un dibattito polemico e fangoso società che meritano rispetto”, ha replicato il sindaco a Malvezzi, ricordandogli che esiste un Cda a CremonaFiere al cui interno siede anche un
rappresentante  espresso dalla minoranza. Ha poi affrontato i nodi cruciali: la necessità di stringere alleanze con altri territori, la necessità di coesione nel territorio. Due i pilastri su cui si regge la struttura cremonese, CremonaMusica e le fiere zootecniche, queste ultime il vero motore che in passato ha garantito gli utili per far marciare tutto il resto.
“L’anno scorso è andata bene – ha detto Galimberti – ma c’erano 6000 mq a disposizione e la richiesta fatta dal Comune è che bisogna riempirli. Uno dei gap della fiera è legato alle minori entrate delle fiere zootecniche”, ma anche risollevare questo settore non basterà, “servono nuove proposte”.  L’amministrazione condivide la proposta delle categorie economiche, aumentare gli eventi a carattere commerciale. Ha poi enumerato vari esempi di collaborazione che il Comune ha avviato mettendo insieme più soggetti, da ultimo il recente Centro di innovazione agroalimentare. “E’ dai progetti che si deve partire, se si vuole partecipare ai bandi per finanziarli”.

“Il Comune si assuma la responsabilità di contribuire ad appianare il disavanzo del 2022. Come si può pensare di approvare un piano di rilancio, se poi non si prevede una qualche forma di sostegno di economico?”, la chiusura di Malvezzi.

“C’è un processo da dettagliare e costruire. Il rilancio di Cremonafiere è un’operazione non semplice, è inopportuno che oggi il consiglio dia una delega in bianco”, la conclusione di Poli nel motivare il voto di astensione della maggioranza. gbiagi

 

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