Cronaca

Cremona cenerentola della sanità?
Accordo su documento condiviso

la mobilitazione per Area Donna della scorsa primavera

Approvato all’unanimità l’ordine del giorno del consiglio comunale di Cremona che invita Regione Lombardia, ATS Valpadana e ASST Cremona a garantire il proseguimento di Area Donna e Breast Unit oltre che a seguire l’evoluzione della possibile assegnazione anche a Cremona (oltre che a Mantova) di un DEA di II livello. In particolare: “garantire i più elevati standard qualitativi di cura alle pazienti colpite da patologie oncologiche, in particolare in riferimento alle neoplasie mammarie, mantenendo una specificità del Servizio Area Donna e valorizzando l’esperienza maturata da medici e operatori che hanno operato con straordinaria competenza, passione e etica nella Breast Unit e nel l’Area Donna, riscuotendo apprezzamento e stima da parte delle pazienti provenienti anche da territori lontani, oltre a numerosi riconoscimenti scientifici a livello nazionale; garantire attività di screening e riduzione dei tempi di attesa, monitorando i progetti in atto, i miglioramenti proposti e ulteriormente implementabili; coinvolgere anche i parlamentari del territorio al fine di attivarsi congiuntamente presso il Ministero della Salute per l’ottenimento in deroga del DEA di II livello per l’Ospedale di Cremona, obiettivo da raggiungere il prima possibile nell’attuale assetto e da confermarsi nel nuovo ospedale”.

Negli interventi  sono emerse comunque le diverse angolature da cui le parti politiche guardano ai problemi della sanità. Una disamina impietosa è stata offerta da Riccardo Merli, consigliere di Cremona Attiva (il suo intervento integrale in un altro articolo).

Se per Carlo Malvezzi (FI) la carenza di medici è un problema generalizzato di cui non si può incolpare regione Lombardia, per Fabiola Barcellari (Pd) l’ospedale di Cremona è da tempo, anche da prima della pandemia, una struttura poco appetibile da medici e infermieri. “Ci sono eccellenze nel nostro ospedale, ma l’impossibilità di crescita professionale lo ha penalizzato inducendo tanti ad andare via. Oggi si parla giustamente di Area Donna, ma due anni fa fu chiusa la medicina riabilitativa che faceva parte di Neuroscienze.
Adesso c’è il paradosso che abbiamo un eccellenza come la neurochirurgia ma non c’è più la riabilitazione, il cui personale è andato a fare l’infermiere di famiglia. E a proposito: di infermieri di famiglia dovrebbero essercene 50, ne abbiamo invece 29 e in estate nei fine settimana non ci saranno più le reperibilità perchè legittimamente devono fare le ferie”.

“Il pronto soccorso viene usato impropriamente ed è in grave difficoltà, anche qui manca il personale. Sono 20 anni che la regione sta smantellando il sistema sanitario locale e regionale”.

“Alcuni medici ospedaliere legittimamente hanno fatto scelte professionali diverse”, ha detto tra l’altro Malvezzi, “andando nella libera professione o nelle strutture private”. Sottolineato anche il fatto che la sanità è fortemente cambiata in questi anni per scelte fatte a livello centrale.

“Tra di noi ci sono contrapposizioni ideologiche, ma era necessario addivenire a un elemento di sintesi”, la conclusione di Roberto Poli, capogruppo Pd, giudicando positivamente il lavoro congiunto di una giunta di centrosinistra con sindaci, Asst e Regione in un interlocuzione forte.

“Sono contento che l’ordine del giorno sia stato condiviso da tutti”, il commento di Luca Nolli, M5S che oggi ha ritirato la sua mozione su Area Donna, confluita nel documento unitario. “Cremona finalmente si è svegliata. Dico grazie alle donne che hanno manifestato per un servizio di eccellenza, peraltro pagato da privati: sono state raccolte 3499 firme su change.org e 700 cartacee. La politica privatistica regionale ha fallito, l’abbiamo visto con la pandemia.
Il nuovo ospedale ben venga, andrà bene per il risparmio energetico e l’antisismica, ma non risolverà i problemi che i cremonesi hanno con la sanità”.

Al termine il sindaco Galimberti ha aggiornato sull’avanzamento dei tavolo tecnico avviato tra enti locali e sanitari per arrivare entro fine estate alla redazione di un bando per la progettazione del nuovo ospedale. gbiagi

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