Fiume Po troppo basso e scala ripida
L'attracco turistico è inaccessibile
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Manca ancora qualcosa per rendere finalmente utilizzabile l’attracco fluviale realizzato sul lungo Po ormai da mesi di fronte alle canottieri e proprio nella stagione estiva, quando la navigazione a fini turistici è più intensa. L’acqua bassissima del fiume Po, un metro circa nei pressi del ponte verso Castelvetro, rende evidente l’eccessiva inclinazione della passerella in ferro, che dovrebbe consentire di accedere alla piattaforma galleggiante. Tant’è che nessuna barca finora ha attraccato.
L’infrastruttura, costata quasi 400mila euro, è stata realizzata dal comune di Comune con un finanziamento regionale nell’ambito del bando Lombardia to Stay, con l’obiettivo di offrire un’attrazione turistica in più ai visitatori. Peccato che senza la posa di una ulteriore scaletta in ferro che consenta di diminuire l’inclinazione della passerella, non si riesca. A quanto pare non si tratta di un difetto di progettazione, ma era necessario attendere il consolidamento della massicciata di cemento per poter installare la scaletta, fissandola alla scarpata, così da rendere meno ripido il pendio della passerella.
Nel frattempo, il cantiere della ditta Vassallo che aveva vinto l’appalto, ha già chiuso i battenti da inizio primavera e la vegetazione sta crescendo indisturbata.
Progettato appena prima della pandemia, l’attracco ha dovuto subire i ritardi legati al rallentamento di tutti i cantieri e delle attività amministrative.
Ma a prescindere da questo problema, la navigazione turistica nel tratto cremonese è ad oggi impossibile. Una delle poche motonavi con un pescaggio minimo, la Mattei di Federico Molinaro, sta operando da qualche giorno tra Monticelli e Piacenza, al di là della diga della centrale idroelettrica, dove la profondità delle acque va dai 12 ai 15 metri. “Un paradiso”, come lo definisce lui stesso, rispetto alla situazione cremonese, tanto da dover trasferire su altre sponde l’attività turistica. gbiagi
