Invasione di mosche, naturalista:
"Colpa del caldo improvviso"
Una vera e propria invasione di mosche sta interessando, in questo periodo, la città e il territorio cremonese. Una situazione su cui molte sono le lamentele, da parte dei cittadini. Ma cosa sta succedendo, e perché questi insetti hanno proliferato in modo così cospicuo? Ne abbiamo parlato con Maria Cristina Bertonazzi, naturalista e docente cremonese. “Quest’anno, rispetto ai precedenti, abbiamo avuto un caldo anomalo e improvviso, che ha portato le temperature velocemente sopra i 30 gradi. Questo ha consentito alle uova di schiudersi velocemente, tutte insieme”.
Di qui, probabilmente, l’invasione che negli anni scorsi non si era vista, in quanto il caldo era arrivato più gradualmente. Ma non è tutto: una responsabilità può essere imputata “anche alla grande diffusione, nel nostro territorio, degli impianti di biogas, che producono biomasse, ossia materiale organico, dove le mosche amano deporre le proprie uova. Stessa cosa vale per i fanghi prodotti dagli impianti di depurazione, che vengono sparsi nei campi”. Soprattutto considerando che una mosca femmina depone circa mille uova.
Come avere dunque una tregua? “Si possono utilizzare le cosiddette trappole cromotropiche, che vengono utilizzate anche nei caseifici e nell’industria alimentare. Sono di colore giallo, che attira le mosche, e dotate di un adesivo che può catturare gli insetti” conclude la naturalista.
Laura Bosio