Cronaca

A Cremona tutti con il naso
all'insù per il festival dei rondoni

Nei pomeriggi e nelle sere d’estate li vediamo sfrecciare nel cielo rincorrendo piccoli insetti. Sono i rondoni, piccoli uccelli migratori che trascorrono la vita in volo: volando si nutrono, dormono, e addirittura si accoppiano. A Cremona ce ne sono moltissimi, e proprio nella città del Torrazzo oggi è stato celebrato il Festival dei rondoni, con visite guidate che hanno accompagnato gli amanti di questo piccolo volatile a fare un pò di ‘birdwatching’.

Una ventina di persone, accompagnate dalla guida del Wwf Cremona Bassano Riboni e dalla guardia ecologica Davide Sacchetti, si sono ritrovate in piazza del Duomo per guardare i molti esemplari in volo e per ascoltare la storia, le caratteristiche e le abitudini di questi bellissimi uccelli.

“In centro storico”, ha spiegato Riboni, “c’è una popolazione di rondoni importante e ben distribuita. Molti palazzi, come ad esempio Palazzo dell’Arte in piazza Marconi, sono dotati di cavità che i rondoni usano come nido. E poi qui hanno il grande vantaggio di avere un fiume. A Cremona si può ammirare l’esemplare più comune di rondone, quello che da metà luglio migra, e quello detto pallido, che invece rimane solitamente fino a novembre. Il rondone pallido, che ha le ali meno affusolate, è più diffuso nelle città costiere”.

Da piazza del Duomo, il gruppo si è spostato in via Sicardo per poi raggiungere piazza Sant’Angelo e piazza Marconi, passando poi per via Beltrami, piazza Stradivari e di nuovo in piazza del Duomo. Tutti con il naso all’insù, alcuni “amati” di binocolo, altri di teleobiettivo, per non perdersi il volo dei rondoni, avvistati in un folto gruppo sopra il Torrazzo e sopra i tetti di Palazzo Vescovile in piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria.

Il rondone è lungo 17–18 cm, ha un’apertura alare di 38–44 cm e non supera i 50 g di peso. Ha il piumaggio completamente nero, tranne la gola che è biancastra. Le ali sono falciformi e la coda leggermente biforcuta. Il becco è molto corto, con una grande apertura boccale. Ha la caratteristica di riuscire a dormire in volo. Si suppone che a tale scopo adotti un sonno uniemisferico, cioè che dorma solo con un emisfero del cervello mentre con l’altro controlla il volo. Durante i voli di gruppo, frequenti soprattutto al tramonto, emette un canto stridente e prolungato, che da maggio a metà luglio rappresenta una delle voci animali più facilmente udibili nei centri abitati e nelle campagne europee.

I rondoni, che non devono essere confusi con le rondini, con cui non sono neanche lontanamente imparentati, sono abilissimi in picchiate, cabrate, virate, e possono raggiungere in volo dai 160 ai 220 km/h, un vero record per uccelli di così piccola taglia. Sono volatili migratori a lungo raggio: nidificano in quasi tutta Europa, dalla penisola iberica alla Scandinavia, nei paesi del Mar Mediterraneo, dal Nordafrica al Medio Oriente, e in parte dell’Asia, sino alla Cina e alla Siberia; svernano in gran parte dell’Africa subsahariana. La popolazione globale è stimata essere intorno al centinaio di milioni di individui.

L’appuntamento di oggi a Cremona ha fatto seguito al seminario tenutosi il 12 maggio scorso nella sala conferenze dell’Associazione Professionisti di Cremona e via streaming durante il quale erano state descritte le specie animali a rischio nelle nostre città e le possibili soluzioni, anche da un punto di vista del modo di costruire e ristrutturare le case e gli edifici storici delle città.

Sara Pizzorni

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