Cronaca

Pioltello: in aula si dibatte sullo
stato del giunto e su manutenzione

E’ ripreso martedì davanti alla quinta sezione penale di Milano il processo sul disastro ferroviario di Pioltello nel quale il 25 gennaio 2018, in seguito al deragliamento del regionale Cremona-Milano Porta Garibaldi, morirono Ida Milesi, 61enne di Caravaggio, dirigente medico e chirurgo all’Istituto “Carlo Besta” di Milano, Alessandra Giuseppina Pirri, 39 anni, impiegata di Capralba, e Pierangela Tadini, 51 anni, anche lei, come Ida, di Caravaggio. 46 i feriti.

Ieri in aula sono state sentite altre testimonianze di operai sui problemi di manutenzione e sul cattivo stato del giunto sopra il quale si ruppe uno spezzone di rotaia. Il deragliamento, stando alle indagini dei pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, avvenne a causa della rottura di uno spezzone di rotaia di 23 centimetri sopra quel giunto in pessime condizioni. I giunti nuovi, che avrebbero dovuto sostituire quelli “segnalati”, compreso quello nel cosiddetto ’punto zerò dove il treno deragliò, stando alla deposizione di un ex operaio sentito nella scorsa udienza, erano stati portati su quella tratta già a dicembre 2017. Tuttavia, aveva riferito il teste, “non si sapeva nulla su quando sarebbe dovuta avvenire la sostituzione, non c’era un programma”.

Nel processo, oltre a Rete Ferroviaria Italiana, che è anche responsabile civile, sono imputati l’ex ad Maurizio Gentile, ora commissario straordinario per la messa in sicurezza della A24 e A25, e altri ex dirigenti, dipendenti e tecnici di Rfi. Parti civili sono la Filt-Cgil Lombardia e tutte le persone fisiche, una sessantina, non risarcite, tra passeggeri e familiari delle vittime.

La prossima udienza è stata fissata al 7 luglio.

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