Cronaca

Statua blasfema, le reazioni della
politica: "Comune revochi patrocinio"

(foto Sessa)

Non si sono fatte attendere ulteriori prese di posizioni da parte del mondo politico, dopo che durante il Pride di ieri, sabato 4 giugno, per le vie di Cremona era stata esibita una statua blasfema della Madonna.

“Abbiamo assistito con tristezza e profondo dispiacere- dicono i consiglieri di Forza Italia Carlo Malvezzi, Federico Fasani e Saverio Simi – alle immagini oltraggiose che ci sono giunte dal corteo del gay pride di Cremona. Non esiste un nesso tra la rivendicazione di diritti e l’offesa gratuita a ciò che è amato e rispettato da gran parte del popolo italiano.  Nonostante non si tratti della prima volta che accadono fatti di questo genere in simili manifestazioni, non riusciamo ad abituarci all’idea che per affermare un proprio pensiero si debba colpire la fede dei cristiani. Il rispetto chiesto dai manifestanti per le loro istanza non può essere negato ad altri”.

“Per questo – concludono – chiediamo che, di fronte alla gravità dei fatti documentati, il Comune di Cremona revochi il patrocinio legale alla manifestazione svoltasi in questi giorni, in segno di distanza dai comportamenti provocatori e oltraggiosi di alcuni manifestanti. Presenteremo a breve un ordine del giorno in tale senso”.

“Stesso copione, sempre più numerose e gravi le offese alla fede cattolica, a Gesù e Maria, oggetto di parodie e bestemmie. Il tutto avviene con l’avallo dello Stato. Altri Gay Pride? E’ ora di dire basta”. Così Alex Galizzi, consigliere regionale della Lega, che aggiunge: “Curioso che nessuno delle associazioni che hanno organizzato la sfilata abbia preso le distanze da tale scempio. Evidentemente rientra nella normalità anche per il Sindaco, che si dichiara contento del Pride, e del Questore. Quindi, è assolutamente logico che i pride sbeffeggino il cristianesimo mentre non hanno nulla a che vedere con la legittima tutela dei diritti e la lotta alle discriminazioni.”

Luca Grignani, invece, ha diffuso una nota “non quale Coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, ma quale comune cittadino, ciò anche per non coinvolgere il partito che mi onoro di coordinare in qualsivoglia strumentalizzazione di sorta”. Grignani quindi spiega: “Non ho assistito al Gay Pride. Non perché sia contro i gay o contro il Pd (non sono mai contro qualcosa, al più sono a favore di qualcosa d’altro). L’ orientamento sessuale di una persona d’altronde non è mai stato un mio criterio di valutazione. Mi interessa sapere se uno sia una brava o una cattiva persona, non certo quale sia il suo orien-tamento sessuale. Non vi ho assistito semplicemente perché avevo altro da fare”.

“Mi si dice – prosegue –  peraltro e leggo che il corteo sia stato ordinario e senza nessun eccesso particolare, salvo l’immagine blasfema della Vergine Maria, ritratta tatuata, truccata e con le “tette di fuori”. Questa immagine mi ha mortificato; mi sono sentito deriso, vilipeso, violentato nei miei più in-timi convincimenti”.

Per Grignani “sorge spontanea una domanda, forse ingenua o forse retorica, agli organizzatori del Gay Pride: può un gay essere anche un cristiano cattolico, devoto ed osservante? Se la risposta è si, allora mi è incomprensibile e maggiormente insultante il ritratto blasfemo della Vergine Maria. Se la risposta è no, allora sono costretto a credere che quello che distingue un eterosessuale come me, da un omosessuale, non sia il suo orientamento sessuale, bensì una questione di in-telligenza, di rispetto, di cultura, di civiltà”.

“Ciò  – conclude – a prescindere dall’orientamento della Chiesa Cattolica, che pure ancora un anno fa evidenziava sul tema come “la differenza sia accoglienza”, bensì in forza di un principio ben più pro-saico e laico, che persone più colte di me hanno a suo tempo coniato: “alla base della tolleranza, c’è il riconoscimento della differenza”. E ciò, amici organizzatori, vale per tutti, anche per Voi. Infine un’annotazione al Pd, all’attuale Amministrazione e al Prof. Galimberti, che pure hanno inteso onorare col “Patrocinio del Comune” la suddetta manifestazione: un buon Sindaco tutela l’intera sua comunità, non solo una parte di essa, quand’anche gaiamente manifestante”.

Un commento dalla pagine di Facebook è arrivato anche da Crema da parte del candidato sindaco di destra Maurizio Borghetti: “Nella città che vorrei io”, ha scritto, “questa roba non c’è, poichè offende i simboli sacri religiosi che invece vanno rispettati. Tutti”.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...