Cronaca

Cremona Pride, Bellini: "Ancora tanto
da fare contro le discriminazioni"

La consigliera comunale di +Europa espone le ragioni della comunità lgbtqia+ in risposta a chi teme un attacco alla famiglia tradizionale. E annuncia un ordine del giorno per fare piena attuazione alle leggi antidiscriminazione.

Eccolo il percorso della sfilata del primo Cremona Pride, in programma sabato 4 giugno a partire dalle 15,30 con ritrovo in piazza Stradivari. Alle 16,30 partenza del corteo  che in circa 2 ore farà un percorso circolare su Via Antonio Gramsci, Corso Cavour, Corso Campi, Via Palestro, Via Dati Ugolani, Via Alessandro Manzoni, Piazza Roma, Corso Giuseppe Mazzini, Corso Giacomo Matteotti, Via Pallavicino, Via Cesare Speciano, Corso XX Settembre, Via Giovanni Maria Platina, Via Altobello Melone, Via Cadore, Via Porta Po Vecchia, Corso Vittorio Emanuele II.
Conclusione alle 18.45 sempre in piazza Stradivari con interventi del Comitato organizzatore e dei testimonial.
Dalle 20.00 a Porta Mosa, nell’ambito del Tanta Robba festival, festa finale con Miss Keta.

Stella Bellini, +Europa

Una manifestazione che ha il patrocinio dei Comuni di Cremona e Crema, e che ha suscitato le forti perplessità di Fratelli d’Italia, con tanto di interrogazione in consiglio comunale con la richiesta di garanzie sul fatto che la manifestazione non travalichi il limite del buon gusto e che non offenda i più tradizionalisti. Anche due esponenti della maggioranza, Stella Bellini (Radicali, +Europa) e Franca Zucchetti (Pd) prendono posizione proponendo un ordine del giorno “per promuovere tutte le possibili iniziative contro le discriminazioni, a favore dell’inclusione sociale quali il conseguimento della pienezza dei diritti civili. A titolo esemplificativo ma non esaustivo: la trascrizione all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali e il riconoscimento del secondo genitore nelle coppie omosessuali; per la piena e pervicace attuazione dei protocolli antidiscriminazione delle amministrazioni aderenti alle rete RE.A.DY; per attuare collaborazioni finalizzate alla formazione di operatori privati e di dipendenti comunali orientate al pieno conseguimento della parità di genere e al rispetto dell’orientamento sessuale nelle istituzioni e in ogni ambito socio-culturale”.

“Il CremonaPride del 4 Giugno – affermano Bellini e Zucchetti –  per la prima volta in città, sarà un’ottima occasione per la promozione dei diritti civili e la soppressione di ogni forma di discriminazione, in particolare quelle riguardanti l’orientamento sessuale e l’identità di genere. L’evento è stato patrocinato dal Comune di Cremona. Riteniamo sia un atto doveroso che si pone a tutela di tutti i cittadini.

L’organizzazione della parata ha suscitato le perplessità di alcuni consiglieri di minoranza, preoccupati – pur nel riconoscimento formale del diritto di ciascuno – che non ci fossero adeguate garanzie finalizzate a tutelare i cosiddetti i valori tradizionali e consentire, quindi, (nella loro visione dei fatti) la serenità di tutti, partecipanti o meno alla vita della comunità lgbtqia+, nel corso dello svolgimento della manifestazione.

A tale proposito, si intende evidenziare che le paure sottese alle preoccupazioni espresse denotano ancora una volta come l’ampliamento della sfera dei diritti delle persone sia un processo connotato da grande lentezza e venga vissuto come una minaccia per chi sceglie liberamente e consapevolmente modelli “tradizionali”.

“Si vuole ricordare la recente bocciatura del DDL Zan, Disegno di Legge relativo a ‘Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità’ e che è nuovamente in corso la discussione in Parlamento nel contesto di un confronto assai vivace, riguardo al quale, il comitato CremonaPride (vice presidente Chiara Lucarini) ha affermato l’importanza di “’promuovere la laicità delle istituzioni contro razzismo, omotransfobia, fascismo”.

“Nel territorio cremonese, la manifestazione in oggetto è stata preceduta e coadiuvata da una serie di eventi e incontri (come ha illustrato il presidente del Comitato Cremona Pride Mario Feraboli) con la finalità di coinvolgere in modo inclusivo cittadini e associazioni, istituzioni, sindacati, imprese e partiti; inoltre, è stata attuata una collaborazione con il PAF (Porte Aperte Festival), Arcigay Cremona La Rocca e Collettivo studentesco Il Megafono”
.

“Ribadiamo – è la conclusione – che attraverso il riconoscimento dei nuovi diritti, non è in gioco il ruolo della famiglia che permane il primo nucleo della vita organizzata dello Stato con i suoi imprescindibili doveri di cura e di affetto dei suoi membri, anche là dove a costituirla sono persone che hanno un orientamento sessuale e identità di genere non omologati, poiché il valore fondante della famiglia è, in ultima analisi, quello del volersi bene e del prendersi cura. Riteniamo, inoltre, che anche la scuola ha il dovere, nel suo inderogabile compito formativo, di adeguarsi all’evoluzione della società in tal senso”.

gbiagi

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