Cronaca

Taser agli operatori di polizia anche
a Cremona: il parere dei sindacati

Foto di repertorio

Anche i poliziotti di Cremona avranno in dotazione il taser, pistola elettrica che consente di bloccare le persone fermate evitando un contatto diretto, evitando così di produrre lesioni, sia agli operatori delle forze dell’ordine sia al malintenzionato di turno. L’arma non sarà però a disposizione da subito a differenza di quanto avviene in 14 Città metropolitane (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Cagliari, Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Messina Catania) e in  altri capoluoghi di provincia tra cui Brescia.

La Polizia di Stato di Cremona ha aderito alla sperimentazione e il personale individuato sta seguendo i corso per l’abilitazione all’utilizzo. Non è ancora dato sapere quando i taser entreranno in funzione. L’arma è da tempo invocata dai sindacati di polizia e fa uso dell’elettricità per impedire al soggetto colpito di muoversi, facendo contrarre i muscoli.

A differenza di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, l’utilizzo del taser non sembra idoneo alle funzioni delle Polizie Locali: “Non abbiamo aderito alla sperimentazione in quanto si tratta di uno strumento nuovo, il cui utilizzo va monitorato. Si tratta – afferma il comandante della Polizia Locale di Cremona Luca Iubini – di uno strumento non in linea con l’identità della polizia locale, quantomeno in una città come Cremona, dove è più importante la vicinanza con il cittadino”.

Grande soddisfazione, invece, da parte dei sindacati di polizia, come evidenzia Gianluca Epicoco, segretario provinciale del Sap, sindacato che da tempo porta avanti una vera e propria battaglia proprio per dotare le forze dell’ordine di questo strumento, a fronte della recrudescenza delle aggressioni alle forze di polizia.

“Queste forme di aggressività vanno a scapito degli agenti ed è necessaria una maggiore tutela” sottolina Epicoco. “A fronte di questo il taser è una soluzione importante. E’ dimostrato che nella maggior parte delle volte evita il contatto fisico con l’aggressore. A volte è sufficiente mostrare la scarica elettrica per far desistere l’aggressore. Questo, unito ad un altro strumento importante come le bodycam, dà una maggior garanzia di tutela agli operatori”.

Tuttavia c’è chi solleva qualche perplessità, come Guido Ettari, segretario del sindacato Lavoro&Libertà: “Rispetto alle dotazioni in uso ad oggi può essere utile per vincere una resistenza fa parte di soggetti che creano difficoltà alle forze di polizia. Noi siamo anche stati dotati dello spray al peperoncino che a sua volta è un deterrente importante. Entrambi vogliono rappresentare un’attività di contrasto non invasiva”.

C’è però una certa paura rispetto alle conseguenze per i poliziotti nell’utilizzare il taser: “L’articolo 53 parla di questo aspetto, ossia l’uso di armi per respingere una violenza o la resistenza all’autorità, ma temiamo che possa essere un riferimento troppo vago e che il collega possa trovarsi indagato in caso di incidente o di caduta accidentale del soggetto su cui è stato utilizzato il taser”. Per questo, secondo il sindacato, “ci vorrebbe prima di tutto un intervento sulla legge a tutela degli operatori” conclude Ettari.

gb – lb

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