Assolto l'inquilino moroso, il
gup: "Non era dimora privata"
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Alessandro, il 42enne della provincia di Cremona accusato di minacce, violazione di domicilio e danneggiamento ai danni di una coppia di bresciani ai quali aveva occupato per due anni il piano superiore di una villetta bifamiliare in via Verginella a Mompiano senza pagare, lo scorso 25 gennaio era stato condannato a cinque mesi e dieci giorni per minaccia aggravata e porto di oggetto atto ad offendere, in particolare un martello, con cui aveva minacciato la coppia, ma era stato assolto dagli atri capi di imputazione: violazione di domicilio e danneggiamento.
Per il gup Andrea Gaboardi, quella casa in cui viveva non era una privata dimora, ovvero “un luogo nel quale si svolgono non occasionalmente atti della vita privata e che non è aperto al pubblico né accessibile a terzi senza il consenso del titolare”. In sostanza era un appartamento disabitato.
Il giudice ha riconosciuto “il grave inadempimento contrattuale da parte dell’imputato, che si è pervicacemente rifiutato di abbandonare l’immobile, precludendo al legittimo proprietario il pieno esercizio del suo diritto”. Si è trattato di un comportamento illecito, ma non di rilevanza penale.
Nel marzo del 2021 il 42enne aveva deciso di andarsene, liberando da un vero e proprio incubo i proprietari, costretti anche a subire atteggiamenti aggressivi e violenti. L’imputato aveva pagato solo due mesi di affitto per una stanza, poi non aveva più lasciato l’immobile, rimanendoci a vivere senza alcun titolo, senza acqua e corrente, per oltre due anni. E in più, a detta dei proprietari, lasciandolo “lurido, maleodorante e distrutto”.
Dopo varie denunce e richieste di arresto, il Comune di Brescia e la Prefettura erano riusciti a far tornare la casa nella piena disponibilità dei legittimi proprietari. Nel frattempo il cremonese, che percepisce il reddito di cittadinanza, vive in un appartamento messo a disposizione dal Comune che lo aiuta a pagare le spese. “Mi hanno convinto i miei legali a lasciare quella casa”, aveva detto Alessandro in un’intervista al ‘Giornale di Brescia’. “Sono rimasto lì perchè non avevo soldi, ho perso il lavoro, non sapevo dove andare ed ero disperato”.
Sara Pizzorni