Spettacolo

CremonaJazz, Cammariere
incanta il Museo del Violino

Soddisfare i fan è più semplice, conquistare un pubblico eterogeneo richiede invece talento, presenza scenica e improvvisazione: Sergio Cammariere ha ammaliato ieri sera l’Auditorium Arvedi del Museo del Violino, sold out per il quarto concerto della rassegna “CremonaJazz” che ha portato in scena l’eclettico cantautore calabrese in una formazione inedita con Alfredo Golino alla batteria e Ares Tavolazzi al contrabbasso.

“Che meraviglia suonare in questa sala, sembra si essere avvolti dalla placenta! Grazie per la vostra presenza, siete un dono divino”, ha esordito l’artista, per poi immergersi nella musica. In scaletta i suoi pezzi più iconici da “Tempo perduto” a “Tutto quello che un uomo”, brano classificato al terzo posto nel Festival di Sanremo 2003; poi qualche assolo al pianoforte come “Padre della notte” e ancora omaggi internazionali. Non sono mancati momenti d’improvvisazione con Tavolazzi e Golino in perfetto stile jazz, spesso dal sapore bossa nova con richiami al periodo brasiliano di Cammariere.

In chiusura un “Arrivederci” cantato con passione, ricordando il compianto Umberto Bindi che la scorsa settimana avrebbe compiuto 90 anni. “La musica per me è libertà, suonare insieme condividendo un senso di fratellanza, è un’arte così pura che consente di esprimere il massimo della bellezza”, aveva spiegato Sergio Cammariere ai microfoni di Cremona1 intervistato prima del concerto, trasmesso in diretta televisiva. Un pensiero poi esplicitato nell’esecuzione, risultata straordinariamente coinvolgente.

Federica Priori

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