Dea di II livello, Mantova corre più
veloce di Cremona. Interrogazione
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Cremona e Mantova, quale dei due capoluoghi avrà un ospedale dotato di Dea di secondo livello, quindi il più attrezzato per far fronte alle emergenze più gravi, ad esempio quelle neurochirurgiche? La questione sorge dopo la visita della vicepresidente Moratti e del presidente della Regione Fontana in terra mantovana dove hanno inaugurato due nuove apparecchiature per la radiologia del Poma, una Tac Spect del valore di oltre 540 mila euro, a cui si aggiungono circa 320 mila euro per i lavori di ristrutturazione dei locali che la ospitano, e una risonanza magnetica 3Tesla per la diagnostica avanzata, utile nell’esecuzione di indagini di spettroscopia, trattografia, perfusione e per le analisi funzionali, apparecchiatura in grado di svolgere anche tutte le indagini diagnostiche tipiche delle risonanze quali cardio, Mammo, Angio e Artro.
Il valore complessivo della risonanza è pari 1,5 milioni di euro a cui si aggiungono circa 865 mila euro per i lavori di ristrutturazione dei locali che la ospitano.
Ce n’è abbastanza per far sorgere un dubbio sul fatto che il Poma di Mantova abbia molte più possibilità di vedersi riconosciuto un Dea di II livello, per il quale occorre l’attivazione di specialità quali la neuroradiologia e la neurochirurgia (quest’ultima presente a Cremona), arrivando quindi molto prima di Cremona che invece vede legata questa possibilità alla realizzazione del nuovo ospedale. Quindi tra 6 – 8 o forse 10 anni.
Si fa portavoce di questo dubbio Marco degli Angeli dei 5 stelle in un’interrogazione depositata oggi in Regione:
“Moratti e Fontana facciano chiarezza – chiede Degli Angeli – Il nuovo ospedale di Cremona sarà adeguatamente strutturato per essere una sede DEA (Dipartimento emergenza e accettazione) di secondo livello, oppure rimarrà un ospedale minore che costringerà i cremonesi ad una migrazione verso poli sanitari più attrezzati?”.
“Secondo la narrazione di Regione Lombardia qualcosa sembra non tornare: in un primo momento (era il 15 dicembre 2021) L’assessore Moratti ha dichiarato che il futuro ospedale di Cremona sarà sede DEA di II livello. In tempi più recenti, esattamente lo scorso 18 maggio, lo stesso Assessore assieme al suo presidente Fontana ha poi dichiarato che l’ospedale di Mantova, ultimato a stretto giro il POAS, sarà sede DEA di II livello. Sembra quasi che sia sufficiente ospitare qualche ora il presidente e la Vicepresidente tra le mura del proprio ospedale per ottenere riconoscimenti immediati e vedersi garantito un futuro brillante. A parole. Basti infatti vedere che fine hanno fatto le promesse di Fontana che, durante un taglio di nastro, aveva assicurato che l’ex tribunale di Crema sarebbe diventato sede di una casa di comunità. Ovviamente la sede della nuova Ccd cremasca non sarà lì…. ”.
“Peccato – afferma ancora Degli Angeli – che la normativa che regola la struttura ospedaliera sede di DEA di II livello, prevede che ogni sede serva un bacino di utenza compreso tra 600.000 e 1.200.000 di abitanti”. Difficilmente, secondo i leciti dubbi del consigliere pentastellato, verranno realizzate a Cremona e a Mantova due strutture DEA di secondo livello contraddistinte.
“Spero di essere smentito. Per questo motivo ho chiesto alla Giunta lombarda quale sia, ad oggi, la sua posizione rispetto alla possibilità che Cremona ottenga un DEA di II livello e soprattutto se intenda quindi costituirne due”.
Conclude Degli Angeli: “L’attuale ospedale di Cremona sta subendo un graduale depotenziamento. Ne è la riprova la revoca dei lavori di costruzione del Cancer center, previsto per l’Asst di Cremona. Mi chiedo quindi quali siano le vere intenzioni della dirigenza ospedaliera e di Regione Lombardia. Soprattutto perché, se la futura struttura di Cremona non sarà DEA di II livello, mi chiedo con quali obiettivi strategici e sanitari si stia depauperando l’attuale Asst e delineando al contempo la costruzione di un nuovo ospedale a Cremona”. gbiagi