Cronaca

“Musica in ambito ospedaliero”
Incontro al Museo del Violino

Si è tenuto questa mattina a Cremona, presso l’Auditorium del Museo del Violino l’evento formativo “Musica in ambito ospedaliero”, incontro conclusivo del ciclo “Musica e medicina: dal benessere alla cura” promosso dalla Fondazione Bracco in collaborazione con la Fondazione Maugeri, il Conservatorio di Milano e il Museo del Violino di Cremona.

Presenti in platea, la direttrice del Museo, Virginia Villa, il Sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, gli Assessori Rosita Viola e Luca Burgazzi, gli operatori sanitari dell’Asst di Cremona e gli studenti dei Corsi di Studio in Infermieristica e Fisioterapia dell’Università degli Studi Brescia con sede a Cremona e diversi rappresentanti delle Associazioni di Volontariato del territorio.

L’evento è stato aperto dalla melodia di un violino Stradivari suonato da Lena Yokoyama, che per l’occasione ha riproposto uno dei brani interpretati sul tetto dell’ospedale cittadino nell’aprile 2020, diventando così una delle immagini simbolo dell’emergenza Covid19.

A seguire, il sindaco Galimberti ha sottolineato l’importanza di ospitare questo evento nella città della musica, ricordando quanto «la dimensione relazionale e umana della musica possa essere terapeutica per la persona».

Enzo Grossi (Advisor scientifico della Fondazione Bracco) ha evidenziato i molteplici benefici che la musica può portare ai pazienti, dimostrati da numerosi studi in campo scientifico. Gli effetti positivi sono comprovati in campo oncologico, psichiatrico, fino a contesti critici come la terapia intensiva neonatale o durante le operazioni chirurgiche. Come spiega Grossi, «l’ascolto della musica aumenta la produzione di dopamina, ossitocina ed endorfine nell’organismo. Aumenta il senso di appagamento, empatia e benessere abbassando in questo modo i livelli di cortisolo, riducendo ansia e dolore».

Alfredo Raglio (Ricercatore e responsabile del Laboratorio di ricerca in musicoterapia all’IRCCS Maugeri di Pavia) ha illustrato l’attività svolta presso l’istituto pavese, sostenendo l’importanza e la necessità di applicare in modo sistematico la musicoterapia in ambito ospedaliero. Le evidenze scientifiche riscontrate su scala internazionale e riportate nella letteratura scientifica – con oltre 30mila risultati di ricerca sul portale PubMed – dimostrano la crescente attenzione al tema, soprattutto nella cura di patologie come ictus, Parkinson e sclerosi.

L’evento si è concluso con l’intervento di Stefania Mattioli (Responsabile Comunicazione, Asst di Cremona) che ha portato l’esperienza dell’Asst Cremona nel campo dell’umanizzazione delle cure, in particolare nella relazione tra musica e cura.

«La musica per noi è stata una scelta, – ha affermato Mattioli – in passato, e ancora di più nei momenti tragici degli ultimi due anni. L’essenza del nostro lavoro è quella di creare momenti che possano far vivere un’esperienza coinvolgente, lasciando ricordi positivi negli operatori e nei malati».

«Dal 2004 ad oggi, abbiamo realizzato molteplici eventi in collaborazione con Teatro Ponchielli, Facoltà di musicologia, Mauro Moruzzi Junior Band, Orchestra Mousiké, Festival Monteverdiano e, ovviamente, con il Museo del Violino».

«Attraverso tutto questo – ha proseguito Mattioli – abbiamo sperimentato quanto la musica ci riporti all’essenza dell’umanità anche dentro la malattia o in un momento di emergenza sanitaria, come quello che abbiamo vissuto negli ultimi due anni».

Ed è proprio quello che ASST Cremona ha mostrato alla platea in un video di un minuto: il racconto degli accadimenti degli ultimi due anni uniti dal filo rosso della musica. Dal brano suonato da Lena Yokoyama sul tetto dell’Ospedale di Cremona (aprile 2020) al saluto rivolto ai volontari della Samaritan’s Purse (giugno 2020), fino al concerto trasmesso in ogni stanza dell’Ospedale di Cremona (giugno 2021), per concludere con le immagini di Enrico: paziente e musicista operato da sveglio dall’équipe di neurochirurgia diretta dal dottor Antonio Fioravanti (dicembre 2021).

Il silenzio commosso della platea si è sciolto in un lungo applauso, che, come musica, ha unito tutti i partecipanti in un momento di condivisione destinato a ripetersi.

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