Cronaca

Lena: "Assemblea sindaci confronto
utile. Fuga di medici? Falsità"

“Il  futuro della sanità di questo territorio si gioca in larga parte sul tavolo del progetto ‘nuovo ospedale’, un’occasione irrinunciabile, ma a una condizione: Cremona dovrà aggiudicarsi il dipartimento di emergenza e accettazione (DEA) di secondo livello”. Il consigliere regionale della Lega Federico Lena tira le somme dell’incontro avvenuto di ieri sul futuro della sanità territoriale, in aula magna dell’ospedale.

“Il DEA è presupposto fondamentale per assicurare all’ospedale le funzioni ad alta specializzazione legate all’emergenza, attraverso unità complesse quali neurochirurgia, cardiochirurgia, terapia intensiva, chirurgia toracica e chirurgia vascolare. Il direttore Rossi ha annunciato che il prossimo 4 maggio l’ASST di Cremona consegnerà in Regione Lombardia la proposta di un nuovo piano di organizzazione (POAS) costruito per creare le migliori condizioni affinché l’ambizioso obiettivo possa essere raggiunto.

L’incontro di ieri in aula magna dell’ospedale

Se il primo passo concreto può dirsi compiuto, non è così per il risultato che non è scontato: anzi.
La partita è apertissima e il motivo è semplice: Cremona dovrà contendere il ‘tesoro’ con l’assai determinata Mantova.
I fattori che possono favorire o penalizzare l’una e l’altra città sono molteplici e meritano nuovi approfondimenti.
Per ora mi limito a sollevare qualche ragionevole dubbio, ad esempio: siamo sicuri che il nuovo assetto territoriale dell’area casalasco-viadanese in capo all’ASST di Mantova sia un dettaglio di poco conto?
In che misura il potenziamento dell’Ospedale Oglio Po resisterà a questo assetto?
Le diverse parti politiche e sociali del cremonese sono disposte a giocare insieme e in unica direzione, per fare in modo che questo territorio acquisisca il Dea di secondo livello e rafforzi la sua identità in tema di sanità pubblica?
Le dichiarazioni degli stakeholders fanno ben sperare. Ma il tempo sarà galantuomo. Come sempre”.

FUGA DI MEDICI? – Ad emergere ieri è stato anche il tema del reclutamento di personale sanitario. “Ciò che viene impropriamente definito fuga dei medici – afferma Lena –  è in realtà una faccenda complessa, legata sia alla carenza fisiologica (problema che si sta cronicizzando anche nel nostro Paese) sia alla fluidità di un mondo del lavoro globale che offre ai professionisti della salute un’ampia possibilità di scelta.
A tale proposito, i dati presentati dal direttore generale Giuseppe Rossi ribaltano il paradigma: se è vero che alcuni professionisti, negli ultimi tre anni (e non solo), hanno lasciato l’ospedale di Cremona per scelta o per cessata attività, è altrettanto vero che al loro posto ne sono arrivati altri e di grande valore.

“Un turn-over che ha visto un encomiabile impiego di energie da parte della direzione strategica.
Per fare qualche esempio basta pensare all’arrivo di Erika Maria Viola (Direttore Ortopedia), di Luca Pianta (direttore otorinolaringoiatria), di Gian Luca Baiocchi (direttore chirurgia) e di Fabrizio Verweij (direttore urologia).

“In buona sostanza, parlare di “fuga” senza argomentare lascia il tempo che trova e rischia di diventare una mera semplificazione strumentale. I dati raccontano un’altra storia: nel 2021 i medici che per motivi diversi hanno cessato l’attività presso l’ASST di Cremona sono stati 56, ma ne sono stati assunti 53.
I bandi di concorso già pubblicati nel 2022 sono 11 (2 sono in fase di pubblicazione e altri 2 verranno indetti entro dicembre) per un totale di 36 posizioni a tempo indeterminato per dirigenti medici.
Sempre nel 2021 hanno cessato l’attività 101 infermieri a fronte di 134 assunti. Non è tutto, fra il 2019 e il 2021 sono stati indetti ben 107 concorsi (di cui tre andati deserti) che hanno coinvolto 1024 candidati.

Solo il 13.6% dei medici provenogno dal nostro territorio, l’86% dei candidati proviene da altre parti d’Italia.
Quanti sono disposti ad accettare un incarico che implica il trasferimento a Cremona, sapendo che il mercato è ricco di opportunità”.

Lena riporta poi i dati dichiarati ieri da Rossi (leggi qui: Nuovo ospedale, esami anche di sera, Dea di 2° livello: incontro con i sindaci) sull’aumento dell’attività di radiologia, anche delle mammografie, settore che ha dovuto scontare una grave carenza di personale esperto. “Con questo non voglio dire che va tutto bene, ma nemmeno che va tutto male. Spesso per capire bisogna approfondire e il confronto di ieri pomeriggio, in tal senso, è stato di grande utilità”. g.biagi

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